Approvati 9 Distretti del Commercio
Niente soldi, 6 non sono stati finanziati

Con il decreto 9149 del 7 ottobre 2011 è stata approvata la graduatoria delle richieste di contributo per il bando relativo al progetto strategico «Distretti del Commercio per la competitività e l'innovazione del sistema distributivo nelle aree urbane della Lombardia

La Regione approva 9 nuovi distretti bergamaschi. Con il decreto 9149 del 7 ottobre 2011 è stata approvata la graduatoria delle richieste di contributo per il bando relativo al progetto strategico «Distretti del Commercio per la competitività e l'innovazione del sistema distributivo nelle aree urbane della Lombardia - IV Bando Distretti diffusi di rilevanza intercomunale».

Il IV bando aveva una dotazione finanziaria di 14,4 milioni di euro finalizzato sia alla costituzione di nuovi Distretti del Commercio che al consolidamento di quelli riconosciuti ai sensi della DGR n°10397 del 28 ottobre 2009. Per quanto riguarda la tipologia Distretti di Nuova costituzione, la Regione ha ammesso a finanziamento 3 nuovi distretti bergamaschi e ammesso a contributo, ma non finanziati causa mancanza di risorse sufficienti, altri 6.

Per quanto riguarda la tipologia Distretti già esistenti sono state finanziate: 4 ampliamenti; 5 progetti volti a sostenere investimenti di imprese; 9 studi di fattibilità finalizzati a rafforzare la progettualità di altrettanti distretti.

Questa la lista e i relativi contribyti per la Provincia di Bergamo

DISTRETTI DEL COMMERCIO DI NUOVA COSTITUZIONE AMMESSI A CONTRIBUTO
Bonate Sopra con Bonate Sotto e Presezzo (215.428,89 Euro);
Romano di Lombardia (262.962,96 Euro);
Valle Imagna (196.313,15 Euro).

DISTRETTI AMMESSI, MA NON FINANZIATI
Stezzano, Antegnate, Curno, Tavernola Bergamasca, Piazza Brembana, Cividate al Piano.

AMPLIAMENTI DI DISTRETTI GIA' ESISTENTI
Sarnico con Predore (100.000,00 Euro); Clusone con Fino del Monte (100.000,00 Euro); Valbondione con Oneta (72.818,00 Euro); Osio Sotto con Brembate (100.000,00 Euro).

NUOVI PROGETTI VOLTI A FINANZIARE IMPRESE IN DISTRETTI GIA' ESISTENTI
Sarnico (45.000,00 Euro); Gandino (50.000,00 Euro); San Pellegrino (50.000,00 Euro); Clusone (50.000,00 Euro); Dalmine (50.000,00 Euro).

STUDI DI FATTIBILITA' APPROVATI E FINANZIATI DI DISTRETTI GIA' ESISTENTI
Bergamo, Lovere, Vertova, Selvino, Osio Sotto, Comunità Montana di Scalve ( tot 28.740,00 Euro ) Ascom e Confesercenti esprimono soddisfazione per il raggiungimento di un obiettivo cui ha contribuito in modo decisivo.

“Per aiutare le piccole imprese del commercio a “stare sul mercato” in tempi di crisi – spiegano Giorgio Ambrosioni, presidente di Confesercenti Bergamo, e Paolo Malvestiti, presidente Ascom Bergamo - abbiamo messo in campo uno sforzo notevole che ha consentito di far nascere i distretti del commercio, ovvero delle aggregazioni tra le amministrazioni comunali e le attività commerciali che in modo stabile e permanente pongono in essere una serie di iniziative volte a sostenere le reti commerciali locali”.

La competizione commerciale oggi si svolge tra format distributivi diversi o tra sistemi commerciali e territoriali diversi. Per competere bisogna cercare di costruire alleanze sul territorio tra operatori e tra operatori e amministrazioni locali. In Provincia di Bergamo negli ultimi tre anni sono stati sottoscritti ben 29 accordi di programma che hanno dato vita ad altrettanti distretti del commercio.

“Complessivamente possiamo dire di aver contribuito ad intercettare utili risorse pubbliche (regionali) a vantaggio delle Amministrazioni locali e dei commercianti – proseguono Ambrosioni e Malvestiti–. Siamo anche riusciti ad esprimere figure professionali in grado di supportare con capacità manageriali queste esperienze, che hanno bisogno di sistematicità e continuità di azione. Nei mesi scorsi Bergamo Formazione ha proposto un corso mirato ad implementare il bagaglio personale di queste persone, per garantire continuità nel tempo a queste esperienze”.

Anche in occasione del quarto bando, Ascom e Confesercenti hanno invitato molte amministrazioni locali a individuare congiuntamente le modalità più appropriate per sostenere una positiva collaborazione fra pubblico e privato, coinvolgendo anche la Camera di Commercio, banche, imprese, ed associazioni locali non solo del commercio ma di tutti i settori. La sfida è quella di condividere una strategia di interventi in una logica di cooperazione che dia vita ad una gestione coordinata delle iniziative. Solo così è possibile valorizzare, promuovere e far competere i centri urbani e i negozi di vicinato, superando le differenze organizzative tra grandi e piccoli.

Su queste basi nasceranno ben 10 nuovi Distretti del commercio, anche se solamente 3 verranno finanziati a causa della scarsità di risorse messe questa volta a bando dalla Regione. Il Bando regionale ha dato anche la possibilità ai Distretti già esistenti di reperire nuove risorse per alimentare nuove progettualità, sostenere nuovi investimenti di commercianti o ampliare i confini amministrativi.

I contributi messi a disposizione da Regione Lombardia per la Provincia di Bergamo sono questa volta circa 1.300.000,00 euro che fungeranno da leva finanziaria per attivare lo start-up dei programmi presentati: verranno finanziati investimenti delle Amministrazioni e delle imprese partecipanti al bando (diverse centinaia coinvolte in quest'ultimo bando) che riceveranno contributi a fondo perduto fino al 50% degli investimenti ammessi (investimenti infrastrutturali che riguardano l'esterno dei locali).

“Al di là dell'opportunità strettamente economica vogliamo ribadire che questa iniziativa è per le imprese del commercio una grande possibilità di ripensare se stesse ed il loro rapporto con il territorio – sottolineano i due presidenti - la sfida oggi è la competizione tra format distributivi diversi, tra reti commerciali diverse e bisogno attrezzarsi per guardare al futuro. Noi crediamo che l'evoluzione della pmi dipenderà essenzialmente dal superamento dei caratteri tradizionali di individualismo e del fai da te. In particolare nel lungo periodo questi processi di trasformazione si consolideranno in modo netto, cresceranno le eccellenze distrettuali, si perderanno per strada quelle meno mature. Sarà rilevante per il loro successo lo sviluppo di politiche pubbliche di sostegno e la convinzione degli imprenditori che innovare significa saper interpretare nuove strategie di cooperazione: il collega della porta accanto non è più il competitor, ma deve diventare il miglior alleato”.

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