Dal 22 ottobre in cassa a zero ore
Honegger: sciopero immediato

Quando i dipendenti della Honegger si sono visti recapitare stamattina, venerdì 19 ottobre, una lettera della proprietà in cui si dice che lunedì 22 scatta la cassa integrazione a zero ore per tutti senza una scadenza, è stato proclamato lo sciopero immediato.

Quando i dipendenti della Honegger si sono visti recapitare stamattina, venerdì 19 ottobre, una lettera della proprietà in cui si dice che lunedì 22 scatta la cassa integrazione a zero ore per tutti senza una scadenza, è stato proclamato lo sciopero immediato di otto ore e i lavoratori sono usciti dall'azienda.

I sindacati recentemente avevano espresso tutta la loro preoccupazione per il destino dei lavoratori e purtroppo le previsioni più nere si sono avverate. Attualmente i 358 dipendenti sono in cassa integrazione straordinaria con scadenza il 31 agosto 2013.

Si tratta però di una cassa a rotazione che vede ora al lavoro 110 dipendenti, mentre i loro colleghi sono a casa. Da lunedì 22 ottobre, invece, la cassa diventerà a zero ore e resteranno dunque tutti a casa. Inevitabile la ferma reazione dei lavoratori contro la decisione unilaterale dell'azienda. Otto ore di sciopero immediato, in attesa della convocazione in provincia di un tavolo di crisi con sindacati, Confindustria e proprietà.

«Non era sicuramente il segnale che ci attendevamo - ha commentato Severo Legrenzi della Femca Cisl di Bergamo -. Nella settimana in cui avevamo intensificato incontri e ricerca di nuove relazioni, un atteggiamento del genere era l'ultimo che avremmo previsto». Da questa mattina tutti i dipendenti dello stabilimento di Albino sono scesi in strada e presidiano i cancelli della Honegger. «Un segnale di reazione inevitabile».

Sulla questione sono intervenuti nei giorni scorsi i segretari generali di Cgil, Cisl, Uil provinciali, esprimendo la più forte preoccupazione per l'entità dei posti di lavoro in gioco nella vicenda Honegger di Albino e per le ricadute inevitabili nelle altre aziende, chiedendo di intervenire al più presto per una verifica della situazione attraverso la convocazione urgente di un tavolo di crisi in Provincia.

«Proprio questa situazione, oggi rende ancor più urgente l'intervento degli enti pubblici per cercare di trovare una soluzione percorribile - dice Ferdinando Piccinini, segretario generale della Cisl di Bergamo - a una situazione che si sta facendo più preoccupante ogni giorno che passa».

Anche la Cgil interviene sulla vicenda e ricorda che dei «358 lavoratori rimasti ad oggi nello storico cotonificio della valle Seriana (erano 390 ad ottobre 2011 e circa 450 all'inizio della crisi nel 2008) circa 110 fino ad oggi erano ancora al lavoro, mentre gli altri si trovano in Cassa integrazione straordinaria avviata dal 1° settembre di quest'anno e prevista fino al 31 agosto 2013».

«Ora, se proseguirà l'attività industriale c'è la possibilità che il Ministero conceda un altro anno di ammortizzazione sociale, mentre se l'attività si ferma la Cassa cessa nel 2013 - ha detto Enio Cornelli della Filctem-Cgil di Bergamo -. Dunque, se la produzione continua significa che si saranno salvati gli ultimi 110 posti, ma in pratica potrebbe anche significare che si assicurerà la copertura della Cassa per un altro anno a tutti gli altri. Siamo in presidio da stamani e lunedì si ricomincia: abbiamo sollecitato la Provincia affinché si riunisca in fretta il famoso ‘Tavolo' con tutti i soggetti interessati, cioè il sindacato, l'azienda, le banche, la parte commerciale, ovvero la società Rossetto, e i rappresentanti dei due Comuni. Si chiarisca se esiste la possibilità di continuare o no l'attività industriale, e lo si faccia senza ulteriori rinvii. Tempi ancora più lunghi significherebbero condannare Honegger alla chiusura totale, perdendo anche la residua attività. Un incontro avrà senso se organizzato nei prossimi giorni, già all'inizio della settimana prossima: altrimenti saremo fuori tempo massimo».

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