Workshop di Albino, Paleari:
«New society per new economy»

Una valle che non si vuole arrendere nemmeno sotto i duri colpi della crisi, davanti al recente caso del Cotonificio Honnegger e in mezzo alle fatiche di tante aziende e famiglie. La Valle Seriana non si ferma, un po' come le navette di quei telai che hanno intessuto la sua storia manifatturiera.

Una valle che non si vuole arrendere nemmeno sotto i duri colpi della crisi, davanti al recente caso del Cotonificio Honnegger e in mezzo alle fatiche di tante aziende e famiglie. La Valle Seriana non si ferma, un po' come le navette di quei telai che hanno intessuto la sua storia manifatturiera.

«Possiamo continuare a promuovere il nostro capitale economico e umano: è questo che ci ha reso celebri» spiega Guido Fratta, presidente di Promoserio, per presentare la seconda edizione dello Workshop Val Seriana e Val di Scalve, che si aperta nella mattinata di sabato 10 novembre.

«È il momento di orientarci verso il futuro. La lotta di prezzo, la concorrenza al centesimo oggi è perdente. Conta il valore aggiunto dell'innovazione, la differenza di prodotto». L'innovazione sarà il tema centrale del meeting. Nell'auditorium «Città di Albino» si svilupperà una giornata di riflessione, confronto e opportunità di business.

Dopo i saluti istituzionali, la relazione di Fratta, a cui è seguita una lezione del rettore dell'Università di Bergamo Stefano Paleari. Applaudito, è stata una standing da parte dei circa 500 presenti, il suo intervento che ha puntato sulla territorialità e sul fattore umano. «Per la new economy - ha detto - serve una new society, basata su territorialità condivisa. Io sono uno di voi, uno scèt de pais, e l'università non è su un piedistallo, ma è parte del cantiere».

«Dobbiamo evitare - ha aggiunto con vigore Paleari anticipando le linee del suo prossimo intervento per l'apertura dell'anno accademico - che la politica, la vita pubblica, il mondo scientifico e la conoscenza diventino oligarchia, potere. Non abbassateci le tasse, non ci crediamo più. Evitate di ostacolare: non fate più leggi che favoriscono, ma semplicemente togliete quelle che impediscono. Parola d'ordine: semplicità! Le istituzioni non sono forti quando sono impositive con il cittadino e l'imprenditore. Sono forti quando lo affiancano nell'affrontare nuove sfide e condividono territorialità e valori umani». Paleari ha ricordato la necessità in un mondo spesso virtuale a valori veri e forti, richiamando anche i recenti interventi del vescovo Beschi.

In apertura dei lavori Eli Pedretti aveva chiesto ai politici di «non abbandonare la montagna e mandare in fumo secoli di passione e competenza». Fratta aveva invece sottolineato i risultati e l'impegno di Promoserio Industry. Alle 11.15 le premiazioni del concorso «Innovare per vincere», un intermezzo musicale di Fabrizio Frigeni e il salotto di confronto delle aziende sull'innovazione.

Nel pomeriggio lo spazio «Business to business», opportunità di scambi commerciali tra aziende, con la collaborazione dell'ateneo orobico. «Il nostro ruolo - spiega il prorettore Remo Morzenti Pellegrini confermando per il secondo anno la collaborazione dell'Università - non è solo didattico e di ricerca, ma anche di costruzione di un forte rapporto con il territorio».

Un territorio che, come sottolinea Eli Pedretti, presidente della Comunità Montana Valle Seriana, «vuole sopravvivere con le proprie aziende e un capitale umano che non si vuole disperdere». Innovazione, appunto, che è uno degli elementi che, insieme alla ricerca di mercato e alla formazione, può essere determinante per arginare la crisi.

L'innovazione è stata la spinta propulsiva che ha lanciato alcune aziende seriane. Sette di queste sono state selezionate per il concorso creato dal gruppo Industry di Promoserio. Una di loro saraà proclamata vincitrice, grazie al lavoro di analisi e valutazione del Gitt, il progetto di trasferimento tecnologico dell'Università. «Lo scorso anno avevamo parlato di eccellenza, - aggiunge Paola Bigatti, responsabile di Promoserio Industry -, ora tocca all'innovazione e già dalle nostre aziende giungono suggerimenti su quelli che potrebbero essere i temi futuri, come l'internazionalizzazione o la responsabilità sociale d'impresa».

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