Cortinovis, il credito non fa sconti
Un concordato per andare avanti

C'è preoccupazione tra i lavoratori della Cortinovis Machinery di Valbrembo, che hanno espresso i propri timori rispetto alla prosecuzione dell'attività. A tutela degli 82 dipendenti è stato firmato un accordo di cassa integrazione ordinaria.

C'è preoccupazione tra i lavoratori della Cortinovis Machinery di Valbrembo, che lunedì, riunitisi in assemblea, hanno espresso i propri timori rispetto alla prosecuzione dell'attività aziendale. Il punto è questo: l'azienda, attiva nella progettazione e produzione di macchine per cavi per funi metalliche, energia e telecomunicazioni, a seguito di difficoltà economiche e finanziarie che perdurano dal 2010, a novembre dell'anno scorso ha presentato al Tribunale di Bergamo domanda di concordato con continuità aziendale, richiesta accolta dalla cancelleria di via Borfuro, che a fine dicembre ha concesso alla società 120 giorni di tempo per presentare un piano di ristrutturazione del debito.

A tutela degli 82 dipendenti è stato firmato un accordo di cassa integrazione ordinaria, richiesta per 13 settimane a partire dal 21 gennaio. Si tratta di un ammortizzatore sociale a cui la Cortinovis Machinery ricorre da maggio del 2012. Stando a quanto riferisce l'azienda, che fa capo al gruppo friulano Eurolls controllato dalla holding Levinvest Spa in liquidazione, il lavoro c'è, il problema è che «il tempo medio di realizzazione delle commesse è superiore a 6 mesi, durante i quali, salvo l'acconto iniziale, la società (che commercializza i propri prodotti soprattutto all'estero) non riceve pagamenti». La conseguenza è una «fisiologica esigenza di liquidità usualmente finanziata dalle banche». 

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 16 gennaio

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