Il presidente Coldiretti, Brivio:
agricoltura malata, urgono cure

«L'agricoltura è un ammalato con prospettive di guarigione, a patto che il medico prescriva i farmaci perché la cura possa essere messa in atto». È l'analisi dell'agricoltura bergamasca che presenta Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo.

«L'agricoltura è un ammalato con prospettive di guarigione, a patto che il medico prescriva i farmaci perché la cura possa essere messa in atto. Come tutti gli altri settori economici, soffre della stretta creditizia, del peso asfissiante della burocrazia, di una mancata valorizzazione delle produzioni tipiche».

È l'analisi dello «stato di salute» dell'agricoltura bergamasca che presenta Alberto Brivio, presidente di Coldiretti Bergamo, alla vigilia dell'assemblea dell'associazione.

Un settore che avrebbe bisogno di maggiori interventi, anche a livello normativo, per la tutela della propria produzione, soprattutto «a livello comunitario, dove però sono presenti le resistenze da parte delle lobby multinazionali che non hanno alcun interesse a che vengano imposte le denominazione tipiche, italiana e non solo».

La valorizzazione della produzione specifica, d'altronde, è uno dei cavalli di battaglia della Coldiretti, insieme al rifiuto degli Ogm e dell'impiego di biomasse non di provenienza da rifiuti o scarti nella produzione di energia.

«L'Unione europea, quindi - prosegue il presidente - è un "medico" importantissimo. Ma anche a livello più territoriale si potrebbe intervenire. Penso ad altri aspetti che riguardano l'attività agricola, come l'uso sconsiderato del suolo».

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