Economia
Venerdì 13 Marzo 2009
Trasferimento del 187: lettera di Bruni
e Bettoni a ministri e parlamentari
Non solo - è stato detto - per evitare disagi ai lavoratori, che dovrebbero trasferirsi alla sede di Brescia, ma anche per non disperdere le professionalità maturate in questi anni.
Intanto - dopo l'incontro del 26 febbraio che si è tenuto in Provincia con i sindacati bergamaschi e promosso da una delegazione di lavoratori di Telecom Italia - il presidente Bettoni e il sindaco Bruni hanno scritto una lettera indirizzata al sottosegretario alla Presidenza del consiglio dei ministri, Gianni Letta, ai ministri del Lavoro, dello Sviluppo economico, delle Semplificazioni, a tutti i parlamentari bergamaschi e al presidente di Telecom. Nel testo è illustrata la situazione e viene espresso l'auspicio che sia consentito ai 64 lavoratori bergamaschi di poter restare a Bergamo.
Ecco il testo integrale della lettera di Bettoni e Bruni:
«Il giorno 26.02.2009 presso la Provincia di Bergamo, si è tenuto un incontro con i sindacati bergamaschi promosso da una delegazione di lavoratori di Telecom Italia Spa, a nome dei colleghi del servizio di assistenza a clienti 187, ubicato nella nostra città. Durante l’incontro sono stati illustrati gli intendimenti aziendali riferiti alla riorganizzazione del customer service, comportante l’esubero di migliaia di lavoratori.
Nell’ottica della riduzione dei costi e del miglioramento dell’efficienza, l’Azienda ha annunciato l’intenzione di chiudere 22 sedi italiane del Servizio di Assistenza ai clienti 187, ora presente in gran parte dei capoluoghi di provincia. Fra le sedi a rischio di chiusura vi è anche quella di Bergamo, con trasferimento del personale a Brescia. Nella sede di Bergamo operano 64 dipendenti di cui 50 donne e sono presenti 40 figure part-time.
La turnazione oraria del personale è giornaliera (dalle ore 6.45 alle ore 21.00) per 365 giorni all’anno, festività comprese, garantendo alla clientela un livello di attenzione, qualità, efficienza, professionalità e presidio del territorio da sempre riconosciuto e apprezzato sia dai clienti che dall’azienda.
Il trasferimento a Brescia comporterebbe per i 64 dipendenti della sede bergamasca condizioni di disagio personale, familiare e logistico e, vista la rilevanza della componente femminile, tale operazione risulterebbe in contrasto con la conciliazione lavoro-famiglia promossa dalle politiche del lavoro locali, nazionali ed europee. Tale trasferimento potrebbe pertanto indurre i lavoratori ad un licenziamento volontario.
Nell’accordo firmato il 19.08.2008 con le RSU e le OO.SS. a Roma l’Azienda si era impegnata “a non dare luogo a mobilità territoriali a carattere collettivo e non volontario…..e che si terrà conto per l’eventuali mobilità professionali degli skill posseduti dai lavoratori”. Questo accordo non trova oggi applicazione.
Siamo pertanto con la presente a richiedere un sollecito intervento finalizzato a creare le condizioni per la revisione del Piano Industriale che consenta la permanenza del Servizio di Assistenza clienti nella nostra città.
Auspichiamo inoltre che sia consentito ai 64 lavoratori bergamaschi di poter restare a Bergamo, evitando così di disperdere le competenze professionali acquisite, che peraltro risultano necessarie a livello locale per rispondere alle esigenze di chi territorialmente fruisce dei servizi Telecom.
Fiduciosi in un fattivo interessamento, ringraziamo e porgiamo cordiali saluti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA