Non mancano i dati del settore: dal 1997 a oggi i calzolai iscritti all'albo artigiani della Camera di Commercio sono passati da 136 a 81, con un calo del 40%. «Un'emoraggia difficile da arrestare - dichiara Rino Schinelli, presidente della categoria -, che pare non essere originata dalla comparsa soprattutto nei centri commerciali e nei supermercati di esercizi specializzati nella riparazione veloce di tacchi e suole: la concorrenza di questi negozi è minima, perchè riguarda solo riparazioni rapide e di poco conto».
Il problema pare un altro: «Questo mestiere - continua Schinelli - pare interessare sempre meno le giovani generazioni. Nonostante sia un lavoro che permette anche soddisfazioni economiche non attrae come una volta: questo perchè considerato umile e perchè necessità di tempo per impararlo e farlo bene». Perchè il calzolaio artigiano esegue riparazioni anche complesse, lavora il cuoio e spesso produce lui stesso modelli unici di calzature.
E il lavoro non sembra mancare, tanto che Schinelli fa un appello: «Siamo convinti che ritrovare il ritmo, il gusto, l'orgoglio, la fatica e la soddisfazione di costruire cose ben fatte, può servire per riportare la tradizione artigianale al centro dell'identità bergamasca».
© RIPRODUZIONE RISERVATA