Coldiretti: «Unità d'intenti
per valorizzare il territorio»

La crisi del settore agricolo c'è e si sente, ma non bisogna mollare. Anzi, è necessario più che mai rimboccarsi le maniche, individuare strategie e progetti nuovi e marciare uniti, per arrivare fino in fondo nelle richieste relative ai prezzi ed essere forza di rappresentanza che incide sulle politica. Per la Coldiretti di Bergamo, riunitasi nell'assemblea provinciale a Zanica, presso la sede della Banca Bergamasca, è questa la strada da imboccare per trovare nuove forme di soluzione ai tanti problemi del settore agroalimentare.

«Siamo ancora una categoria viva, anche se subiamo passivamente alcune scelte - ha detto Giancarlo Colombi, presidente Coldiretti Bergamo -. Credo che le battaglie necessarie vadano fatte fino in fondo, attraverso due strade: i numeri nella partecipazione e l'unità sindacale».

Rivolto ai presidenti di sezione, Colombi ha proseguito: «Avete due compiti precisi: portare nuove idee che si condensino in unico progetto; e portare sul territorio la coesione verso il progetto stabilito». Con impegno, dedizione e senso di appartenenza. «La Coldiretti c'è a tutti i livelli, ma deve avere le "truppe" dietro le spalle - ha aggiunto Colombi - perciò, gli individualismi vanno lasciati fuori dalla porta e invito voi dirigenti a far capire ai nostri soci l'importanza di fare sindacato».

Per il presidente provinciale, Coldiretti Bergamo è «una grande forza, con 3.500 aziende associate e 6 mila tra titolari e coadiuvanti», con una struttura di 8 uffici e 120 sezioni radicate sul territorio e un sistema composto dal Consorzio Agrario, 9 cooperative, 6 mercati fissi di Campagna Amica e 25 mercati occasionali ogni anno.

Tutti i dettagli su L'Eco di Bergamo del 30 giugno

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