Crisi, lenta ripresa. Produzione
ancora bassa, ma cala il pessimismo

La caduta congiunturale della produzione bergamasca nel secondo trimestre del 2009 è in rallentamento nei confronti dei primi tre mesi del 2009 ma il divario rispetto ai livelli di un anno fa resta molto ampio e il punto di svolta verso una solida ripresa ancora non si vede. L'analisi arriva dalla Camera di Commercio di Bergamo che rende noti i risultati dell'indagine congiunturale sull'industria e l'artigianato manifatturieri in provincia di Bergamo nel secondo trimestre 2009.

Secondo l'indagine svolta la produzione dell’industria è scesa di 12 punti nel confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso (-11 il dato medio regionale) e di 2,4 punti rispetto al livello raggiunto nel primo trimestre del 2009 (-4 in Lombardia). L’indice della produzione industriale è a quota 92, otto punti sotto il livello medio raggiunto nell’anno 2000 e in forte flessione rispetto ai valori massimi (107) raggiunti nel 2007.
Nell’artigianato manifatturiero le variazioni sono appena più marcate: -13,7% su base annua e –4% nel confronto trimestrale. Non mancano segnali di miglioramento, più numerosi e più significativi dei timidi accenni emersi nella precedente rilevazione.
Il dato positivo più rilevante è il leggero progresso su base trimestrale degli ordinativi: il secondo consecutivo per gli ordini dall’estero (+0,8%) e il primo per quanto riguarda anche gli ordinativi dal mercato interno (+1,3%).
L’arresto della caduta degli ordini si accompagna anche ad un ridimensionamento delle scorte di magazzino in eccesso. E infine le previsioni degli imprenditori, pur restando prevalentemente negative, confermano un minore pessimismo sul prossimo trimestre, soprattutto per quanto riguarda la domanda internazionale.

La gravità della crisi è però ribadita da altri indicatori. Tra questi, la quota ancora elevatissima di aziende (3 su 4) che registrano un calo significativo della produzione rispetto a un anno fa e la perdurante situazione di difficoltà del comparto meccanico che vede ancora calare i livelli produttivi e raddoppiare in un trimestre il ricorso alla cassa integrazione, a cui sta facendo ricorso quasi la metà delle aziende industriali meccaniche, una percentuale simile a quella riscontrabile da più tempo nel settore tessile.

Resta negativo anche il quadro dell’occupazione: il calo degli addetti non ha registrato un’accelerazione nel secondo trimestre ma l’erosione che si è cumulata soprattutto negli ultimi tre trimestri è rilevante, tanto più se si considera il contemporaneo ampio ricorso a sospensioni, riduzione delle ore lavorate e cassa integrazione.

Un occhio anche alle aspettative: per quanto riguarda i comparti dell'industria e dell'artigianato, per il prossimo trimestre il futuro resta negativo ma si riscontra un relativo recupero di fiducia e un'attenuazione del pessimismo sull'andamento di tutte le componenti, più accentuato nelle previsioni sulla domanda internazionale.

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