Commercio, meno vendite
ma più ottimismo per il futuro

Nel secondo trimestre del 2009 il volume d'affari del commercio al dettaglio in Bergamasca è in calo: a Bergamo (-4,8%) un po' meno che nel resto della Lombardia (-4,9%) rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Ma, anche se la tendenza negativa delle vendite è in corso da sei trimestri consecutivi, sia sotto le Orobie che in tutta la regione s'è vista una lieve attenuazione della dinamica nell’ultimo trimestre.

Tanto che, per quanto riguarda le prospettive per il terzo trimestre, le segnalazioni giunte dai responsabili delle imprese intervistate sono più positive che negative, anche se si attende un regresso per le vendite.

È quanto emerge dall’indagine congiunturale sul commercio al dettaglio condotta da Unioncamere Lombardia e Regione Lombardia: una ricerca che ha coinvolto nel mese di luglio 905 imprese lombarde con un numero di addetti compreso tra 3 e 199. In provincia di Bergamo hanno risposto 95 imprese, con una copertura sul campione teorico pari al 73,6% , dato in calo rispetto alle precedenti rilevazioni.

La riduzione del giro d’affari su base annua è evidente nel comparto dei beni alimentari (-5,6% a Bergamo, -4,8% in Lombardia) e ancor più nel non alimentare (-8,2% a Bergamo, -7,4% in Lombardia): in entrambi i casi con attenuazione della tendenza negativa rispetto al trimestre scorso.

Nel commercio al dettaglio non specializzato, corrispondente in linea di massima alla grande o quantomeno media distribuzione, a Bergamo si registra una variazione del -1,1%, in peggioramento rispetto al trimestre precedente. Il dato medio regionale è del -2,3%.

Il 57,6% (pressoché invariato rispetto alla precedente rilevazione) delle imprese commerciali di Bergamo indica un calo del volume d’affari superiore al 5%.

Il 64,9% (rispetto al 59,1% nel primo trimestre) del campione registra un calo su base annua degli ordini ai fornitori e il saldo percentuale complessivo è negativo: -53,2% (-53,6% nello scorso trimestre).

I servizi
Per quanto riguarda i servizi, l’indagine ha riguardato nel II trimestre dell’anno 1.390 imprese in Lombardia (nei settori: costruzioni-edilizia, commercio all’ingrosso, alberghi e ristoranti, trasporti e attività postali, informatica e telecomunicazioni, servizi avanzati alle imprese, altri servizi alle imprese, servizi alle persone) con 3 addetti e più, 152 di queste in provincia di Bergamo (con una copertura, in calo rispetto alle precedenti indagini, del 90% sul campione teorico).

Il volume d’affari complessivo, dell’insieme dei servizi indagati, è in contrazione a Bergamo su base annua del -5,7% (-6,5% in Lombardia) con tendenza negativa in rafforzamento e giunta al quinto trimestre consecutivo.

La variazione nel trimestre è negativa (-0,2%) a Bergamo così come in Lombardia (-0,9%) ma in rallentamento rispetto alla precedente indagine. Il saldo percentuale tra segnalazioni di aumento e diminuzione è negativo (-30,6%) a Bergamo, in relativo miglioramento rispetto al -38,2% della precedente rilevazione, in Lombardia scende al -40,2% rispetto al precedente -38,5%.

Gli andamenti del giro d’affari su base annua variano - con una volatilità che risente della non sempre completa copertura campionaria più marcata nel dato provinciale - da settore a settore.

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