Sindacati sul piede di guerra
sciopero di 8 ore al GS Carrefour

Con uno sciopero di 8 ore, il presidio delle attività maggiori, e un concentramento regionale (per la Lombardia) a Assago, i sindacati del commercio lanciano ufficialmente la sfida al gruppo GS –Carrefour, che «si legge in un comunicato stampa dei sindacadti - «non ha approvato il Contratto Integrativo Aziendale, sostituendolo con un libretto nel quale molti dei diritti acquisiti in anni di trattative e lotte sindacali sono stati stralciati o stravolti».

«Sabato 3 ottobre, dunque, Fisascat Cisl, Filcams Cgil e UiltUcs e oltre 1000 lavoratori in regione (300 a Bergamo e in provincia - i negozi sono 6: Caravaggio, Osio Sotto, Bergamo-Borgo Palazzo e Valtesse, Mozzo e Albino) incroceranno le braccia per contrastare un disegno antisindacale pericoloso per tutti i lavoratori. Diego Lorenzi, segretario generale aggiunto della Lombardia e segretario territoriale a Bergamo per la FISASCAT ricorda che, “ Carrefour ha iniziato da tempo una campagna antisindacale, con corsi di formazione ai propri dirigenti con l’obiettivo di azzerare il sindacato; con lettere a tutti i lavoratori, per convincere le persone che il sindacato non era attendibile; riunioni di reparto in cui si parlava di cento cose senza fare riferimento al contratto aziendale. Negli ultimi 15 giorni, di fronte alla proclamazione dello sciopero in programma domani, l’azienda ha cominciato una vera e propria campagna pubblicitaria, in cui cerca di comunicare a tutti i lavoratori della bontà della sua azione, basata sul fatto che non si toglierà niente di quanto è scritto sul contratto aziendale. Il contratto, invece, è sostituito da una brochure che non ha nemmeno la dignità di un regolamento aziendale, e che è a tutti gli effetti, una pubblicità che non ha alcun valore legale”».

«La questione parte da lontano. Dopo mesi di trattativa, a marzo 2009 l’azienda chiedeva di sospendere il contratto aziendale per 18 mesi. In quel periodo i sindacati hanno anche saputo che GS Carrefour aveva proceduto a vendere le filiali del sud che non avevano utili, e stava progettando di aprire in altre province le procedure di mobilità. Di fronte alla dura posizione sindacale, l’azienda ha disdettato tutto i contratti Aziendali con una comunicazione ufficiale il 2 luglio».

«I sindacati contestano l’atto di disdetta del Contratto Aziendale da parte di Carrefour è un atto unilaterale che non ha precedenti nella storia della contrattazione italiana. Una azienda decide di disfare e rifare la contrattazione a sua discrezione, azzerando decenni di lavoro sindacale, di decenni di diritti conquistati e condivisi dalla stessa azienda, disprezzando il lavoro comune fatto negli ultimi 40 anni; la mancanza di sensibilità sociale, la mancanza di rispetto di un paese che ha nel suo DNA la contrattazione, gli accordi, il rispetto delle parti».

«"Sono arrivati i barbari dal Nord Europa – continua Lorenzi -, e noi siamo declassati da lavoratori e persone, con una dignità e con la libertà di aderire a un sindacato, a oggetti inanimati che sono soltanto terra di conquista. La sfacciataggine dell’azienda non si è fermata alla disdetta del contratto, è andata oltre, perché il decidere che si proseguirà mantenendo alcuni diritti e storpiandone altri, senza il confronto e senza il consenso dei lavoratori e di chi li rappresenta, fa capire quanto è grande il disprezzo dell’azienda nei confronti dei suoi dipendenti, che diventano “collaboratori” solo quando ha bisogno di risolvere i suoi problemi”.

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