Olio d'oliva, inizia la spremitura
«Meno quantità ma più qualità»

Meno olio rispetto a un 2008 che risultò oltre le attese, ma di qualità sempre più elevata: nel complesso un’annata che decolla comunque con ottimi auspici. Sembrano essere queste le prime indicazioni che giungono a pochi giorni dall’avvio della raccolta e della spremitura delle olive bergamasche - iniziata quest’ultima proprio ieri nel frantoio di Scanzorosciate - e che proseguirà sino alla fine del mese di novembre. Lo conferma Paolo Zani di Aipol (Associazione interprovinciale produttori olivicoli Lombardia): «È probabile che si possa raggiungere una produzione di circa 300 quintali di olio d’oliva bergamasco, in larga parte extravergine, a fronte di una raccolta vicina ai 3 mila quintali di olive (va considerato che la resa è del 10-15%), con un calo la cui forbice dovrebbe oscillare fra il 20-25% rispetto alle performance del 2008, ma comunque in linea con l’annata 2007.

La contrazione è da ricondurre soprattutto alla primavera 2009, stagione che ha portato un clima meno mite rispetto alle attese e quindi accompagnato da meno fioriture e frutti in minor quantità disponibile». Prosegue Paolo Zani, agronomo Aipol: «Al contrario l’estate siccitosa priva di grandinate con logica perdita del prodotto sulle coltivazioni e il fatto che non si sono presentati parassiti tra cui la mosca olearia, se non in casi isolati, hanno di fatto creato le condizioni ideali per arrivare ad una raccolta di elevato pregio, che con ogni probabilità porterà alla produzione di un olio con caratteristiche organolettiche e di acidità di alto standard e di tutto rispetto. Di riflesso, va però considerato che la "secca" di giugno, luglio e agosto di quest’anno ha determinato una parziale ma sensibile cadute di olive sul terreno, frenando la disponibilità complessiva di prodotto. Da qui la contrazione attesa per quest’anno».

È un mercato da anni in espansione, quello dell’olio bergamasco che, pur non rappresentando grandi numeri come fonte di business nell’economia provinciale, è in continua espansione, con oltre 133 ettari di superficie a oliveto (erano 121 nel 2000), circa 51 mila piante (contro le 39 mila nel 2000) e circa 200 produttori iscritti all’Aipol, con un frantoio a Scanzorosciate attivo dal 2005. È una nicchia che, in coda alla provincia di Brescia, incontrastata regina della produzione di olio in Lombardia, occupa però con i territori di Como e Lecco la leadership a livello regionale. Vera locomotiva della produzione di casa nostra continua ad essere l’area del lago d’Iseo con le confinanti zone collinari, un ampio territorio che copre circa il 70% della produzione orobica e dove peraltro nelle vicinanze sono attivi importanti frantoi di riferimento in provincia di Brescia: Montisola, Marone, Sulzano e Rodengo Saiano in Franciacorta. Fra le altre zone da ricordare per la coltivazione degli olivi spiccano: Scanzorosciate, Torre de’ Roveri, l’hinterland cittadino, Carobbio degli Angeli, Cenate e la Valcalepio.

«Siamo pronti per l’avvio della stagione di raccolta che si annuncia importante», sottolinea Pietro Lussana, dell’azienda agricola Il Castelletto di Scanzorosciate dove è presente l’unico frantoio bergamasco: «A livello logistico, ci pare utile invitare i coltivatori a contattare preventivamente il frantoio al fine di organizzare al meglio le operazione di spremitura e di lavorazione delle olive a garanzia del prodotto finale». Nel 2008 il frantoio aveva raggiunto la miglior performance di sempre, con oltre 600 quintali di olive frante, per una produzione di olio superiore agli 80 quintali. L’obiettivo 2009 è di arrivare a 100 quintali a fronte di una maggior presenza di clientela, con l’arrivo peraltro di nuove realtà agricole bresciane produttrici di olio extravergine Dop (Denominazione d’origine protetta) Laghi Lombardi «Sebino». L’olio bergamasco è un extravergine di oliva frutto di una miscelazione controllata di drupe (come sono altrimenti chiamate le olive) della varietà Leccino (35%), Frantoio (30%), Pendolino (13%), Casaliva (12%), Grignano e Ascolana (12%). Prezzo indicativo: 15 euro al litro, ma senza marchio Dop. Per l’olio Dop il prezzo di vendita praticamente raddoppia.

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