Cartiere Pigna di Alzano: firmato
l'intervento di riqualificazione 

Lo stabilimento delle Cartiere Pigna resta ad Alzano. Dopo l'intesa di massima di marzo, è stato firmato lunedì il protocollo d'intesa tra le Cartiere Pigna Spa di Alzano, il Comune e l'immobiliare Leonardo, proprietaria dei 110 mila metri quadrati dell'area dove sorge lo stabilmento, che prevede l'intervento di riqualificazione urbanistica. Presenti anche sindacati, Imprese & Territorio e la Confindustria di Bergamo che hanno sottoscritto l'accordo. Si tratta del primo contratto di recupero di produzione che si firma in Lombardia ed è un piano urbanistico che vedrà come attori tutte le parti sociali.

In pratica, le Cartiere Pigna occuperanno la parte più prossima alla zona industriale e le saranno riservati 52 mila metri quadrati, ovvero sono circa due terzi dell'area totale dello stabilimento attuale: resta esclusa solo la parte storica occupata dagli uffici.

La nuova Pigna, che si spera possa essere pronta per la fine del 2010, sarà frutto di un riammodernamento degli spazi e sarà concentrata grosso modo nelle aree occupate oggi dalla divisione cartiera e dalla cartotecnica a monte della Teb e dal magazzino a valle, lungo via Piave. E in questi spazi, si vuole creare anche un Museo della carta per valorizzare la storia dell'azienda e della fabbricazione della carta. Cambierà volto, invece, la parte storica, che sarà liberata e valorizzata.

«Stiamo studiando un progetto di riqualificazione mantenendo gli edifici storici esistenti», aveva spiegato a marzo Ferruccio Locatelli dell'immobiliare Leonardo parlando di «trasformazione in un contesto urbano. Vogliamo che questo diventi un centro dove fornire servizi per la comunità di Alzano e dei Comuni vicini sulla tratta Bergamo-Albino con terziario e anche talune attività commerciali di funzione urbana». Escludendo dunque la costruzione di grandi centri commerciali.

A febbraio, dopo la chiusura della divisione cartiera, erano stati posti in cassa intergrazione straordinaria 130 lavoratori (su 338 in totale). Una sessantina di loro, però, recentemente sono stati riassorbiti in altre divisioni dell'azienda.

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