Cassa straordinaria al Copertificio Zambaiti

È ritornata la cassa integrazione straordinaria al Copertificio Zambaiti di Cazzano Sant’Andrea, a quattro anni dal precedente accordo, siglato nell’estate del 2005, con l’utilizzo per un anno per una quarantina di addetti, in alternativa alla mobilità. Secondo l’accordo firmato nei giorni scorsi con i sindacati Femca-Cisl e Filtea-Cgil all’Agenzia regionale del lavoro la richiesta di Cassa integrazione straordinaria per crisi, per un anno dal 9 giugno all’8 giugno 2009, riguarda un massimo di 50 persone su un totale di 77 dipendenti.Alla cassa integrazione straordinaria l’azienda tessile arriva dopo un utilizzo di cassa integrazione ordinaria ormai prossimo al tetto massimo concesso delle 52 settimane. In questa prima settimana i lavoratori coinvolti dalla cassa integrazione straordinaria sono circa una dozzina. Il provvedimento riguarda in particolare la filatura (otto persone), ma comporta un ridimensionamento delle altre attività produttive.«La cassa integrazione si è resa necessaria a fronte di una crescita del magazzino, legata in particolare ai problemi creati dal cambio euro dollaro sul mercato americano - spiega l’amministratore delegato del Copertificio Gino Zambaiti -. L’azienda da tempo si sta spostando verso la fascia di produzione più alta, a maggior valore aggiunto e caratteristiche del Made in Italy, e questo comporta una nuova organizzazione. In quest’anno di cassa integrazione valuteremo la situazione per decidere quali provvedimenti eventualmente dovere prendere». Critica in particolare appare la situazione per il reparto filatura che con la cassa integrazione di fatto viene fermata. «Speriamo che la situazione migliori nel corso dell’anno - puntualizza Zambaiti -. Al momento non è ancora stata presa una decisione definitiva».Con l’obiettivo di una focalizzazione sulla fascia alta sono state acquisite recentemente dal Copertificio Zambaiti due nuove licenze (Chupa Chups e Valerie Tabor Smith, fotografa specializzata in bambini) per aumentare la presenza nella fascia giovane.«La cassa integrazione straordinaria al Copertificio Zambaiti è un ulteriore segno delle difficoltà che sta attraversando il settore tessile in valle Seriana - sostiene Severo Legrenzi della Femca-Cisl -. Andando oltre il periodo di cassa integrazione, ci preoccupa quello che potrà accadere quando quest’anno sarà finito. In generale diventa sempre più urgente trovare soluzioni imprenditoriali che vadano oltre la ricerca e sviluppo, pensando anche a forme alternative di investimenti per riuscire a dare risposte sul piano occupazionale. Problema nel problema è poi quello del lavoro femminile, dove le possibilità di reimpiego sono ancora più ridotte ».«La crisi del tessile non vede ancora la fine - commenta Aldo Valle della Filtea-Cgil - Quella del Copertificio Zambaiti è una crisi che si aggiunge a tante altre. In Valle Seriana ormai sono circa 500 i lavoratori del tessile in cassa integrazione, tra Tessival, Crespi, Zambaiti, Europeyarn, Beltrami, Ritorfil ed altre aziende. Inoltre sono quasi 600 le persone iscritte nelle liste di mobilità di Albino e circa 300 quelle iscritte a Clusone».(12/06/2008)

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