Da Grumello del Monte prende
il largo il polo formativo nautico

Stanno per mollare gli ormeggi i laboratori didattici del polo formativo per il settore nautico a Grumello del Monte. Un progetto innovativo, che col passare del tempo ha raccolto grandi consensi sia sul fronte bergamasco che su quello bresciano, e che si candida a diventare un punto di riferimento a livello nazionale soprattutto per il comparto delle barche da diporto.

Due le componenti fondamentali che hanno favorito la nascita dell'iniziativa: la consapevolezza che oggi a livello nazionale e ancor più a livello lombardo, manchi un iter formativo adeguato del settore e la constatazione, consolidata nel tempo, che la Lombardia rappresenti da sola, e un po' a sorpresa vista la tradizione marinara di altre regioni, oltre il 25% delle aziende e degli addetti a livello nazionale. Così l'idea, nata dalla cooperativa bergamasca Ikaros (soggetto gestore del polo formativo e partecipata dalla diocesi di Bergamo) ha trovato terreno fertile sul territorio ed è culminata nell'accordo di programma firmato da Regione, Provincia di Bergamo e la stessa cooperativa nel 2007, con un investimento complessivo di circa quattro milioni di euro tra immobili, start up, attività e attrezzature.

A questi tre enti fondatori si è aggiunta la Camera di commercio di Bergamo, che ha visto nel presidente Roberto Sestini un sostenitore dell'iniziativa. «La nostra idea - spiega l'amministratore unico di Ikaros Daniele Nembrini che presiederà il progetto - è partita da una semplice constatazione che però in Lombardia pochi conoscevano realmente: la nostra, a dispetto di altri territori con grandi tradizioni marinare, è la Regione che vanta la leadership italiana della nautica con il 25,3% delle aziende complessive del settore e il 24% degli addetti, seguita molto da lontano da Liguria (15,2% aziende e 9,7% addetti) e Toscana (10% di aziende e addetti). La zona più fiorente in fatto di cantieri medio-piccoli è proprio rappresentata dal triangolo tra le province di Bergamo, che da sola conta ben 65 imprese, Brescia e Cremona. Questa indubbia supremazia non è però mai stata supportata da una scuola ad hoc che formasse i centinaia di ragazzi che ogni anno cercano lavoro nel settore, costringendo finora le aziende a fornire loro un lungo percorso formativo al loro interno. Qualche ragazzo davvero appassionato si formava in qualche liceo navale fuori dalla Lombardia, ma anche in questo caso mancava la specializzazione mirata alle imbarcazioni da diporto».

Ecco allora farsi avanti l'idea di un polo formativo, con una caratteristica fondamentale: «È una scuola voluta fortemente dalle aziende sia bergamasche che bresciane - precisa Nembrini -, con un percorso strettamente legato alle attività presenti nei cantieri, ma che formerà anche quelle figure trasversali di eccellenza artigianale che contraddistinguono il nostro territorio: dai disegnatori d'interni per le barche, ai falegnami, dalla meccanica all'elettronica». Quasi subito la sede del polo formativo è stata individuata a Grumello del Monte, perché logisticamente a metà strada tra le province di Bergamo e Brescia: l'idea è stata accolta con favore dall'amministrazione comunale di Grumello, anche per il ritorno di immagine e per le ricadute economiche, relative anche all'indotto, che la scuola potrà garantire.

«All'attuale sede di via San Siro - spiega Nembrini - se ne affiancherà accanto un'altra porzione ancora da costruire, che garantirà entro due anni il raddoppio degli spazi. Se i tempi verranno rispettati, si potrà iniziare nel settembre 2010: per i 5-6 corsi previsti, tenuti da una quarantina tra docenti, coordinatori e professionisti delle imprese, prevediamo la partecipazione di oltre 300 allievi. L'aspetto davvero interessante è che tutti i corsi saranno completamente gratuiti per l'utenza, essendo finanziati dalla Regione Lombardia con il sistema delle doti».

A Grumello, particolare attenzione verrà anche data ai laboratori didattici di base per iniziare a impratichire gli allievi «sul campo», anche se poi sono previste oltre 200 ore di stage all'anno in azienda. Ma la scuola non si occuperà solo dei nuovi allievi: è infatti prevista la formazione anche per adulti (già impiegati o disoccupati, per una qualifica o riqualifica professionale) e un'attività a supporto dell'inserimento lavorativo. In futuro entrerà in azione anche una seconda sede, nel monastero benedettino di San Paolo d'Argon, dove saranno previsti, al termine del restauro, master post-universitari. Le potenzialità del settore, anche in tempi di crisi come questi, sono molto interessanti: lo dimostrano le cifre del fatturato complessivo (contemplano tutto, dalla cantieristica, alla riparazione, manutenzione e accessori) che negli ultimi anni ha sempre fatto registrare una costante crescita: nel 2007 infatti si è toccata quota 6 miliardi e 200 milioni di euro con un +17,8% rispetto all'anno precedente. «Per noi - ha concluso Nembrini - è anche un modo di dimostrare che Bergamo, in tempi di recessione, può trovare il modo di diversificare, provando a risalire la china con un'idea innovativa, non legata ai settori tradizionali. Ci auguriamo che, oltre a fornire addetti alle varie aziende sul territorio, la nostra scuola possa favorire la nascita di nuovi cantieri o laboratori artigianali di alta qualità che formano l'indotto».

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