Produttori in piazzaper lo «sciopero del latte»

VIDEOcoldiretti1.wmvNon si ferma, anzi proseguirà ad oltranza la dura protesta dei produttori di latte contro la volontà da parte delle industrie di ridurre il prezzo da pagare agli allevatori: centinaia di loro stanno presidiando i principali stabilimenti lombardi, bloccando l’arrivo delle cisterne di latte straniero per chiedere di mantenere fermo il prezzo del latte almeno a 0,42 centesimi al litro. Già da giovedì 5 giugno gli allevatori lombardi (dove si concentra il 40% delle stalle italiane) ma anche delle regioni limitrofe hanno bloccato lo stabilimento Auricchio a Gazzo di Pieve San Giacomo, nel cremonese, di proprietà del presidente di Federalimentare. Venerdì 6 giugno si sono aggiunti il blocco allo stabilimento Ambrosi, presidente di Assolatte, a Castenedolo in provincia di Brescia, dove si produce Grana Padano e quello stabilimento Zanetti in provincia di Mantova a Marmirolo, dove si trasforma il latte in Parmigiano Reggiano. La protesta ha toccato anche il centro di Milano, in piazzale Lodi, dove però gli allevatori hano deciso di distribuire gratuitamente il latte anche per spiegare i motivi della protesta e scusarsi dei disagi provocati ai cittadini. Disagi che finora si sono limitati a problemi di circolazione del traffico, ma che potrebbero presto avere conseguenze sulle scorte negli scaffali dei negozi, come sta accadendo in alcuni Paesi del Nord Europa. «Siamo fortemente determinati - spiega Coldiretti -. Consideriamo inaccettabili le proposte di alcuni industriali che pretendono di ridurci il prezzo corrisposto per un litro di latte fino a 0,35 euro, 7 centesimi in meno rispetto al prezzo della scorso anno. In provincia di Bergamo gli animi degli allevatori sono piuttosto agitati e ciò è comprensibile poiché è in gioco il futuro delle loro aziende». (06/06/2008)

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