Nella nuova Slow Wine
brindisi per 5 cantine Bg

La Guida dei Vini secondo Slow Food, Slow Wine, è stata ufficialmente presentata a Dalmine, all’One Restaurant di Chicco Coria, dalle due Condotte Slow Food Bassa Bergamasca (delegato Federico Crippa) e Valli Orobiche (delegato Silvio Magni), che hanno festeggiato, insieme ad altri 200 locali in tutta Italia, l’uscita della Guida, come ormai tradizione.

Slow Wine ha rivoluzionato il modo di fare critica enologica. Non più solo giudizi e descrizioni organolettiche delle etichette, ma una vera e propria narrazione del vino: la conoscenza profonda e diretta delle cantine e dei vini è assoluta protagonista. In Slow Wine 2015 sono indicati i Vini Slow, portatori di valori qualitativi, culturali, di tradizione e di sostenibilità; i Grandi Vini, etichette eccellenti; i Vini Quotidiani, il meglio a meno di 10 euro in enoteca. Per le aziende gli stessi valori sono espressi da tre simboli: la Chiocciola, la Bottiglia e la Moneta.

Nella Guida 2015 sono state confermate le cantine bergamasche già presenti, a cominciare da Biava per il Moscato di Scanzo, Medolago Albani di Redona di Trescore, Le Mojole di Tagliuno di Castelli Calepio, Eligio Magri di Torre de’ Roveri. New entry Tosca di Pontida, che ha trovato un grande equilibrio nei suoi vini. «Produce vini biologici certificati – questo il giudizio della Guida - con un buon rapporto tra la qualità e il prezzo. La Cantina è guidata dall’enologo Paolo Zadra. I suoi vini sono puntuali interpreti del territorio ed esaltano la riconoscibilità varietale».

L’evento nazionale a tavola è incominciato grazie all’invio da parte di Slow Food Italia di sei vini fra quelli premiati dalla Guida, che sono stati degustati in abbinamento al menu preparato da Chicco Coria. La cena si è aperta con un aperitivo a base di deliziosi stuzzichini, che hanno accompagnato il floreale Soave Classico 2013, 12 gradi, dell’azienda familiare Coffele di Castelcerino di Soave. L’antipasto era composto da una insalatina mista, misticanza, finocchio, clementine e filetti d’acciughe. Il vino abbinato, che ha esaltato la delicatezza della portata, è stato un Vermentino di Sardegna «I Fiori», vendemmia 2013 dell’ Azienda Agricola Pala.

Il primo piatto era un risotto con spinaci e mantecato con il Formai de Mut. Il bicchiere proposto è stato un Lagrein Riserva di Castel Ringberg del 2010 di 13,5 gradi, colore rosso granato, con forti sentori di frutti rossi. In attesa del secondo è stato proposto un Castel del Monte Riserva di Felice Ceci del 2011 con 13,5 gradi. Vino complesso ed eccellente per purezza.

Il secondo piatto era composto da un guancialetto su letto di purea. Molto gustoso. In accompagnamento sono stati proposti due vini: il Rosso di Montalcino Pietroso dell’omonima azienda (anno 2012, 14,5 gradi, fruttato e fragrante) e il Barbaresco Bric Ronchi 2011 dell’azienda Albino Rocca, 14,5 gradi, con note di frutti rossi, anche se molto giovane. Due vini certamente importanti, che hanno esaltato la seconda portata. Con il dessert di frutta e zabaione al Moscato, Chicco Coria ha offerto un Moscato d’Asti «La Gatta» di Terre di Vino (anno 2011, 5 gradi). Molto piacevole e profumato.

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