Confusione sull’Islam
Paghiamo il prezzo

I terroristi che hanno sterminato la redazione di Charlie Hebdo sono cresciuti in terra francese nutrendosi di baguette, salafismo e wahabismo, le più aberranti distorsioni dell’Islam, che stanno ai veri principi islamici come Torquemada, inquisizione e crociate stanno al Cristianesimo.

Inneggiano ad Islam, Corano e Maometto, ma la loro follia è in stridente contrasto con indicazioni del Corano e predicato di Maometto, come rimarcano alcune hadit (parabole incentrate sulla vita del Profeta dell’Islam) che invitano a moderazione, tolleranza e reciproca comprensione, con il dialogo strumento per appianare i dissidi: «Se il nemico viene a casa tua, prima offrigli un te, poi ascoltalo» recita il Corano.

C’è davvero troppa confusione sul tema Islam, con colpe certamente da imputare ai media, stante troppe analisi superficiali e frettolose che spesso confondono le idee al lettore, radicando nel pensiero dell’italiano medio concetti talvolta infondati e fuorvianti che confondono chi invece vorrebbe capire quali siano i nostri veri nemici e quali invece gli alleati.

Poi ci sono i venditori di paura, alla Magdi Allam, che da musulmano narrava i fatti in modo magistrale, ma dopo un sontuoso Battesimo, da imbarazzante talebano del Cristianesimo qual è diventato, presenta analisi strumentali che sminuiscono accuse invece fondate. È comunque errata la sintesi «terrorismo islamico»: i terroristi sono musulmani, nel caso di fede sunnita, ed il terrorismo dovrebbe essere definito, nel caso specifico, di matrice musulmano-wahabita, con l’Islam sciita a sua volta nel mirino della follia wahabita.

A conferma, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha pronunciato un discorso di rara durezza verso i docenti dell’Università Al Azhar de Il Cairo, che forma i vertici della teologia sunnita, sollecitando Imam e Mufti a promuovere una rivoluzione religiosa in base ai veri valori dell’Islam. Sferzanti le accuse, che possono trovare concordi anche i leghisti nostrani: «L’ummah (comunità musulmana, ndr) ovunque nel mondo è percepita come fonte di ansia, pericolo, morte e distruzione. Si deve sradicare il fanatismo, sostituendolo con una visione più illuminata, inversamente le guide religiose si dovranno assumere davanti a Dio la responsabilità di aver portato l’ummah alla perdizione».

Il nemico dell’Occidente non è l’Islam, ma i predicatori salafiti- wahabiti che hanno distorto il vero messaggio di Maometto, divulgandone una aberrante distorsione tramite la forza dirompente dei petrodollari. Il nostro nemico è alimentato da noi stessi, le colpe sono soprattutto nostre, di noi occidentali che all’insegna del relativismo politically correct e della libertà di parola a prescindere dai concetti espressi, abbiamo acconsentito che in Europa troppe moschee divulgassero messaggi di predicatori come Anjem Choudary, nato a Londra da genitori pakistani, che con accento british si dichiara fermo sostenitore di Califfato ed Isis. Ciò vale a Londra come a Parigi e Bergamo, visto che predicatori d’odio sono arrivati anche negli scantinati-moschee sotto la Maresana.

Non è dato capire perché se un ubriaco va in Città Alta e grida «Viva il Duce» finisce agli arresti per apologia di fascismo mentre si possa liberamente esprimere stima per i tagliagole dell’Isis. La colpa è solo nostra, delle nostre istituzioni e del mondo politico, Sinistra e destra, centro e Lega inclusi. Così, per colpa del peloso buonismo di sinistra dalle analisi politically correct che non portano da nessuna parte, per il machismo leghista, per le odiose analisi da becerodestra americana, alla John Wayne-Edward Luttwak, non siamo ancora stati capaci di tratteggiare una linea politica che possa dare spazio all’Islam sinceramente interessato ad un dialogo basato sul rispetto dei valori del Cristianesimo, contestualmente isolando chi indossa la maschera e si camuffa, al pari dei lupi che belano per avvicinarsi indisturbati al gregge.

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