È morto Ennio Lenuzza
ex attaccante dell'Atalanta

Lutto nel mondo dello sport nerazzurro: è morto Ennio Lenuzza. Negli anni '50, era stato un attaccante dotato di grande velocità e abilità nel tocco di palla. Lenuzza, nato nel 1934 a Pola (oggi cttà della Craozia), aveva 75 anni e abitava con la moglie a Gorle: era ammalato da qualche tempo. 

Si era trasferito con la famiglia a Bergamo all’età di 12 anni e aveva frequentato medie e liceo al Collegio S. Alessandro. I primi calci al pallone all’oratorio di Pignolo, in via Santa Elisabetta, nella storica squadra “La Nazionale”.

Ben presto le sue straordinarie qualità tecniche erano state notate dagli osservatori dell’ Atalanta, sicchè Ennio venne prelevato dal settore giovanile nerazzurro, allora diretto dal mitico “papà” Ciatto.

Appena diciannovenne aveva esordito in serie A in un’ Atalanta-Torino terminata uno a uno, nella stagione sportiva 1953-1954. Con la maglia nerazzurra disputò cinque campionati di fila, sempre in serie A, poi il passaggio al Messina dove giocò due campionati cadetti. Terminò la carriera da professionista a Potenza: là ottenne una promozione in C.

Appese le scarpette al chiodo, era rientrato a Bergamo, dove peraltro aveva mantenuto la residenza con i suoi congiunti, e aveva trovato un impiego in un’azienda.

Di Lenuzza ha detto Franco Vittoni, pure lui ex atalantino di quegli anni e suo compagno di studi: «Ennio, appena giunto a Bergamo me lo son trovato compagno di banco nelle medie e insieme abbiamo cominciato a frequentare l’oratorio di Pignolo per poi essere scelti dai responsabili del vivaio dell’Atalanta. Successivamente abbiamo giocato insieme nella squadra titolare. Come giocatore, Ennio, era dotato di una classe cristallina, vederlo correre e con il pallone tra i piedi era veramente delizioso: peccato quel suo fisico esile che non gli ha consentito di costruire una carriera assai più brillante».

Sempre Vittoni ha voluto aggiungere alcune considerazioni sul Lenuzza-uomo: «Sin da giovane aveva evidenziato un carattere mite e riservato. Dotato, inoltre, di una non comune schiettezza e onestà era facile per chiunque stringere subito un’amicizia: tutte qualità che non sono minimamente venute meno con il trascorrere degli anni».

A.Z.

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