Carobbio, la moglie a «Oggi»:
«Su Conte ha detto la verità»

Il calcioscommesse arriva anche sui rotocalchi femminili: la moglie di Filippo Carobbio ha rilasciato un'intervista esclusiva al settimanale «Oggi» dove ha detto: «Mi spiace per Conte, ma mio marito ha detto la verità». E dichiara: a Nembro sono ostili con lui.

Il calcioscommesse arriva anche sui rotocalchi femminili: la moglie di Filippo Carobbio ha rilasciato un'intervista esclusiva al settimanale «Oggi» dove ha detto: «Mi spiace per Conte, ma mio marito ha detto la verità».

«Antonio Conte era il mito di Filippo - ha detto Elena Ghilardi, moglie dell'ex calciatore che ha coinvolto nello scandalo del calcio-scommesse l'allenatore della Juventus -. Mio marito mi ha sempre parlato benissimo di lui…. Adesso passa per il grande accusatore di Conte e per la rovina del calcio, ma lui ha solo descritto un sistema. In un interrogatorio di tre mesi fa, si è vuotato la coscienza, ha parlato per ore e ha detto, per fare un esempio, che anche Conte sapeva di una partita aggiustata».

«Filippo ha sbagliato - continua Elena Ghilardi -, non voglio difenderlo a tutti i costi, ma so che ha fatto, almeno ora, la scelta giusta: collaborare. E invece passa per un “infame”. Io sono orgogliosa di lui». Aggiunge: «So che non sono credibile, con quel che è successo, però Filippo è sempre stato semplice, fin troppo umile, attaccato alle cose vere della vita. Le sue cavolate, non le ha fatte per soldi… ma per ingenuità, perché è stato influenzato da gente con la personalità più forte. Ha presente quando sei in branco, e hai la spalla che ti tenta e allora dici: “Ma sì dai, faccio questa cazzata”».

Elena Ghilardi parla anche dell'ostilità degli abitanti di Nembro, dove vivono: «All'oratorio dove è cresciuto, hanno tolto la sua foto - continua -. E l'altra sera, a un torneo di calcetto, è successo un casino: uno del pubblico gli ha gridato: “Carobbio, hai scommesso anche su questa partita?”».

Elena Ghilardi è pronta a tutto: «Se lo mandano al fresco, scendo in piazza, faccio lo sciopero della fame. Ma credo nella giustizia. Carobbio non è la pecora nera del calcio, perché il calcio è fatto di pecore nere».

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