Italia-Brasile: Prandelli regala a Scolari
un santino della Madonna di Caravaggio

È la festa del calcio, manifestazioni e scontri permettendo. Italia-Brasile è la partita che, come dice Prandelli, vorrebbe «regalare gol e felicità alla gente». L'incognita è ciò che potrebbe succedere fuori dallo stadio, dove la protesta infiamma.

È la festa del calcio, manifestazioni e scontri permettendo. Italia-Brasile è la partita che, come dice Prandelli, vorrebbe «regalare gol e felicità alla gente», e che non potrà mai essere come le altre. L'incognita è ciò che potrebbe succedere fuori dallo stadio Fonte Nova (ricostruito dopo il crollo e grazie ai soldi del Mondiale), visto che la protesta infiamma e sembra ignorare gli ultimatum della Fifa. Per questo il numero degli addetti alla sicurezza è stato ulteriormente rinforzato.

Lo sa anche il ct che non nasconde una certa preoccupazione per quello che sta accadendo ("fa impressione vedere che i manifestanti da 15mila sono diventati un milione") e pur ribadendo che 'l'Italia non ha mai pensato di andare via, qui ci hanno detto di non uscire dall'albergo". Cosa che non ha fatto Mario Balotelli, in giro per Salvador: "Ma lui aveva un permesso speciale" sottolinea Prandelli, che fa catenaccio invece quando gli si chiede di commentare il caso della ministra Idem scoppiato in Italia. Nonostante i timori e la fatica la voglia di giocare a calcio è tanta. "Italia-Brasile è sempre qualcosa di speciale, figuriamoci adesso che giochiamo in casa loro e in un torneo come la Confederations Cup - dice Prandelli -. Vogliamo dare tutto e cercare di dare spettacolo, nonostante qui la differenza, più che il gesto tecnico, la faccia la condizione fisica".

Così il ct che prima del match regalerà al collega Scolari un santino della Madonna di Caravaggio, alla quale Felipao è molto devoto, come molti altri discendenti di italiani emigrati nel Rio Grande do Sul, studia un'Italia con qualche novità, un pò per necessità (Pirlo è infortunato, De Rossi squalificato), un pò perchè "cerco giocatori freschi". Ecco allora che nell'ultimo allenamento Prandeli si è sbizzarrito a provare vari moduli, quello con Giovinco accanto a Balotelli, e poi il 4-3-3 con Candreva e Diamanti nel tridente con Supermario. Dovrebbe uscire Giaccherini, mentre Aquilani verrà riproposto dall'inizio. In difesa al posto di quel Barzagli che si era detto preoccupatissimo dalla prospettiva di affrontare Neymar, giocherà Bonucci. "Dobbiamo cercare di mettere in difficoltà il Brasile - dice ancora Prandelli - e quindi di essere propositivi. Contro un avversario del genere ci vuole coraggio, il Brasile di oggi è più forte di quello di Ginevra, perchè in difesa stavolta ci sarà Thiago Silva. E poi davanti ha quattro uomini fortissimi, in grado di saltare sempre l'uomo".

Si tratta di Hulk, Neymar, Oscar e Fred, che dovrebbero essere tutti confermati nonostante parte della critica locale spinga per l'innesto di Lucas, molto migliorato dopo aver lavorato a Parigi agli ordini di Carlo Ancelotti. "Neymar non si può marcare a uomo - dice Prandelli -. La sua sfida con Balotelli? L'ideale sarebbe vederli assieme. Noi dovremo essere bravi a fermare con il nostro gioco tutta la squadra avversaria".

A dirlo sembra facile, sul campo potrebbe essere un pò più complicato, vista la stanchezza che attanaglia le gambe. Serviranno lealtà e disciplina, gli stessi principi a cui si ispira Scolari. Ecco perchè, in fondo, a Salvador si parte ad armi pari.

SCONTRI E PROTESTE
Altra notte di proteste in Brasile mentre la presidente Dilma Rousseff prova a calmare gli animi. Anche ieri, in almeno 35 città tra cui Rio de Janeiro, San Paolo, Curitiba e Fortaleza, la gente è scesa in piazza per protestare contro le spese eccessive per Mondiali e Olimpiadi e chiedere servizi migliori. Altre manifestazioni sono attese nei prossimi giorni, anche fuori dagli stadi della Confederations: in particolare è stata annunciata una marcia fuori dal Maracanà proprio in occasione della finale del 30 giugno.

Si temono nuovi atti di vandalismo, come già visto a Rio e Brasilia giovedì, mentre finora il conto delle vittime è fortunatamente fermo a due: il 18enne investito mentre stava protestando in strada a Ribeirao Preto e una donna di 54 anni a Belem, colta da infarto. Decine i feriti: solo a Rio, dove i manifestanti erano circa 300 mila, il bilancio è di 62 fra cui 8 agenti di polizia. All'alba, invece, un centinaio di ultras ha preso d'assalto il municipio di Caucaia, sobborgo nella parte nord-est di Fortaleza.

E se dalla Fifa rassicurano che non c'è alcuna intenzione di sospendere il torneo o trovare una sede alternativa per i Mondiali del prossimo anno, la Rousseff si rivolge alla nazione, ammettendo che "possiamo fare meglio tante cose in Brasile. La gente ha il diritto di criticare, io sono la presidente del Brasile, la presidente di chi appoggia le proteste e chi no", ha detto ancora il capo di Stato, pronta a incontrare i leader delle manifestazioni e delle comunità. La Rousseff ha però difeso gli investimenti fatti, ricordando che "calcio e sport sono i simboli della pace e della pacifica convivenza".

E in questo senso avverte: "il governo non può stare dalla parte di chi attacca la proprietà pubblica e porta il caos nelle nostre strade", il riferimento agli incidenti avvenuti in alcune città. "C'è bisogno di iniettare ossigeno nel nostro sistema politico e renderlo più trasparente e resistente in vista delle sfide che un Paese segnato dall'estrema disparità fra ricchi e poveri è chiamato ad affrontare". La presidente ha richiamato alla memoria la dittatura militare fra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta, un periodo dal quale "abbiamo imparato delle lezioni importanti", ha ricordato le lotte portate avanti e ha rassicurato sul fatto che le risorse impiegate per gli eventi sportivi non sono state sottratte ad ambiti come salute ed educazione, "non lo avrei mai permesso". Infine un appello: "Il Brasile, unico Paese che ha partecipato a tutti i Mondiali, cinque volte campione, è sempre stato ben accolto da ogni parte. Dobbiamo riservare ai nostri fratelli la stessa generosa accoglienza che hanno riservato a noi. Rispetto, affetto e allegria, è così che dobbiamo trattare i nostri ospiti. Il Brasile lo merita e organizzerà un grande Mondiale".

PROBABILI FORMAZION
Queste le probabili formazioni di Italia-Brasile, partita della Confederations Cup in programma a Salvador alle 16 locali (le 21 in Italia).

Italia (4-3-3): 1 Buffon, 20 Abate, 19 Bonucci, 3 Chiellini, 5 De Sciglio, 8 Marchisio, 18 Montolivo, 7 Aquilani, 23 Diamanti, 9 Balotelli, 6 Candreva. (12 Sirigu, 13 Marchetti, 2 Maggio, 4 Astori, 15 Barzagli, 22 Giaccherini, 10 Giovinco, 11 Gilardino, 14 El Shaarawy, 17 Cerci).
All.: Prandelli.

Brasile (4-2-3-1): 12 Julio Cesar, 2 Dani Alves, 3 Thiago Silva, 13 Dante, 6 Marcelo, 8 Hernanes, 17 Luiz Gustavo, 19 Hulk, 11 Oscar, 10 Neymar, 9 Fred. (1 Jefferson, 22 Cavalieri, 4 David Luiz, 14 Filipe Luis, 15 Jean, 16 Rever, 5 Fernando, 23 Jadson, 7 Lucas, 20 Bernard, 21 Jo).
All.: Scolari.

Arbitro: Irmatov (Uzb).

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