Premia il ritorno all'antico
Avanti così anche contro il Chievo

Calcio, quanto sei strano! Tutti concordi in estate ad accogliere a braccia aperte gli auspicati rinforzi Yepes e Migliaccio e ad avallare l'inedito 4-3-3 escogitato dal mister. Ma, guarda caso, a rivitalizzare di colpo la squadra, contro l'Udinese, sono stati gli undici dello scorso campionato, modulo tattico compreso.

Calcio, quanto sei strano! Tutti concordi in estate ad accogliere a braccia aperte gli auspicati rinforzi Yepes e Migliaccio e ad avallare l'inedito 4-3-3 escogitato dal mister. Ma, guarda caso, a rivitalizzare di colpo la squadra, contro l'Udinese, sono stati gli undici dello scorso campionato, modulo tattico compreso. Un ritorno all'antico a 360 gradi che più di così proprio non si può.

Naturalmente Yepes (fuori per il turno di squalifica) e l'infortunato Migliaccio non vanno collocati in un cantuccio, ma è inequivocabile che in loro assenza si sono ottenuti tre punti da collocare in cassaforte a dir poco preziosi. Del resto il 4-4-1-1, o se si preferisce 4-4-2, e gli atalantini impiegati contro la formazione dell'ex Guidolin appartengono a quel recente passato che ha consentito alla squadra di regalarci un'anticipata salvezza in assoluta tranquillità. D'accordo, Stefano Colantuono ha megafonato il pur superlativo atteggiamento evidenziato dai suoi giocatori negli interi novantasette minuti della contesa, ma la doppietta di bomber German Denis, la ritrovata solidità e compattezza difensiva e la consistenza e la qualità del filtro a centrocampo dove le lasciamo?

Alla comprensibile euforia per un risultato (in difetto del quale si sarebbero aperti scenari sicuramente complicati) qualcuno contrappone prudenza e quant'altro sottolinea che «una rondine non fa primavera». La controprova, comunque, è proprio dietro l'angolo visto che il calendario ci riserva l'impegno di sabato pomeriggio col Chievo, in trasferta. Un test decisamente affidabile perché affronteremo avversari pure loro con l'obiettivo-salvezza. Interessante sarà osservaree le scelte dell'allenatore: si riaffiderà al detto «squadra che vince non si tocca»?. Pardon, squadra e modulo che vincono non si toccano?
Arturo Zambaldo

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