Madonna: «L'ansia ci ha punito.
Gli errori dalla voglia di strafare»

«Io in bilico? Sono sereno: mi assumo le mie responsabilità, ognuno si assumerà le sue. Ora mi aspetto un segnale forte dalla squadra: a Torino dobbiamo ritrovare autostima». Se davvero la sua panchina traballa, non sono questi tremolii a occupare i pensieri di Armando Madonna. Che incassa le punture del presidente Andreoletti, fa catenaccio e prova a riportare la palla in campo.

Dal campo, contro l'Ancona, il suo AlbinoLeffe è uscito annichilito. Dal campo, sabato a Torino, la sua banda dovrà riavere certezze. Altro, Madonna, non vorrebbe dire.
Altro però ha detto il suo presidente. «Sono molto preoccupato: la squadra ha valori notevoli che non riesce a esprimere». Si sente chiamato in causa? «Non commento le dichiarazioni del presidente».
Per principio o perché non le condivide? «E' un giudizio suo, ne prendo atto. A me, direttamente, non ha detto nulla».

Però il presidente Andreoletti ha anche detto che ora sono tutti in discussione, allenatore compreso..
«Ripeto, non commento quanto detto dal presidente e non vedo perché dovrei farlo. Io devo solo pensare a come migliorare il rendimento della squadra, non a sprecare energie in altri pensieri».

E' davvero tutta sua la responsabilità di questo scivoloso avvio? «Sì. La formazione, le scelte tecniche le ho fatte io, le scelte di mercato le ha fatte la società. Ora sta a me gestire questo gruppo e valorizzarlo al meglio. Evidentemente finora non ci sono riuscito. Detto questo, abbiamo disputato tre giornate di campionato e un turno di Coppa Italia. Abbiamo cambiato molto e l'intera fase difensiva».

Perciò chiede tempo.
«No, sto dicendo che dobbiamo lavorare senza farci prendere dalla foga. Gli errori commessi contro l'Ancona sono stati innumerevoli, ma il più grave è figlio della voglia di strafare. Volevamo vincere la partita subito, ci siamo portati tutti avanti senza pensare alla fase difensiva, ai necessari equilibri. L'ansia ci ha punito».

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