I 75 anni di Gimondi (Felice)
«Che gioia battere Merckx»

Il grande ciclista bergamasco oggi spegne le candeline, e fa un bilancio di vita e carriera.

«Se vi aspettate che vi dica che vedo Merckx scatenato alle mie calcagna, vi sbagliate. Vedo una splendida avventura cominciata a 16 anni e finita a 36. Certo, in questa avventura c’è stato tanto Merckx, anche troppo, ma proprio la presenza ingombrante di quel mostro onnivoro ha dato ulteriore credibilità al mio modo di interpretare la professione. E il fatto di essere riuscito a batterlo più d’una volta mi fa ancor oggi provare una gioia immensa».

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Felice Gimondi compie oggi 75 anni. Una buona parte di corsa, e che corsa, a cavallo della bicicletta. Il resto dietro le scrivanie delle sue molteplici attività: assicuratore, dirigente sportivo, manager, uomo immagine della Bianchi, della cui squadra corse è tutt’ora presidente.

Il momento più bello della mia carriera? «Permettete che ne metta tre sullo stesso piano: il Tour del 1965 che mi ha fatto conoscere al mondo; il Mondiale del 1973 conquistato battendo contro ogni pronostico la coalizione Merckx-Maertens; infine la tappa di Bergamo del Giro d’Italia del 1976: vincere nella mia città, davanti alla mia gente è stata una gioia indescrivibile».

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