Valentina Vezzali a Bergamo «Il segreto della vittoria è essere campioni nella vita»

Ascolta Valentina VezzaliL’incontro tra Valentina Vezzali e Mario MangiarottiVai alla galleria fotografica

È scesa dall’auto in piazza Matteotti, a Bergamo, con in braccio il suo bimbo Pietro, nato tre anni fa dall’unione con il marito, il calciatore Domenico Giugliano, e accompagnata dalla mamma Enrica. È bellissima Valentina Vezzali, di un bellezza solare, semplice. Di una bellezza pulita, di donna felice e realizzata.Donna, mamma e sportiva. È in questo modo che si vuole raccontare. Circondata dai rappresentanti della scherma bergamasca - in primis Nando Cappelli che l’ha invitata per mostrarle la sua scuola -, ha incontrato prima il sindaco di Bergamo Roberto Bruni e poi il presidente della Provincia Valerio Bettoni. Sempre con il sorriso sulla bocca, con la voglia di raccontarsi, di spiegare le sue emozioni di campionessa olimpica a Pechino e il suo futuro a Londra, nel 2012. «Arrivo a Londra - commenta -, ho già deciso». Con un sogno: portare la bandiera e cantare ancora più a squarciagola quell’inno nazionale che da quando «ha cantato con le sue compagne dal presidente Ciampi ora cantano tutti».Portare i colori dell’Italia anche tra quattro anni a Londra, perchè Valentina vuole sfatare la credenza che «chi porta la bandiera poi non vince», ride, ma anche perchè lei è carica. Di energia, di felicità e di voglia di vivere. Di fare la mamma, anche, e il progetto di Ginevra (così le piacerebbe chiamare il secondo figlio, nella speranza di una femmina «da portare subito in palestra - ha confessato una volta -. Per Pietro suo padre non aspetta altro che farlo giocare a calcio...) potrebbe arrivare o prima o dopo di Londra: «Quello che è sicuro - sottolinea - è che Pietro non resterà figlio unico».Chi lo sa quando arriverà Ginevra, fa spallucce lei, e intanto Valentina cammina spedita per il Sentierone, con un occhio a Pietro sotto il controllo di mamma Enrica. Agilissima su delle altissime decolleté nere, una ragazzina con i suoi pantaloni bianchi aderenti e una felpa leggera grigia. I capelli lunghi chiari, gli occhi con un tocco di trucco: Valentina sorride ancora e lo ammette: «La voglia di combattere c’è ancora e Pietro mi sta aiutando per salire su altri podi. La presenza di un figlio cambia le prospettive: in meglio, dà più forza, la spinta e la grinta per andare avanti». Un messaggio a tutte le mamme che si dividono tra vita privata e lavoro, con un segreto da svelare: dopo ogni allenamento prende in braccio il suo bambino e si sente come un aquilone. «Pietro è il mio aquilone, è la mia forza». Intanto Valentina è già tornata ad allenarsi e ricorda bene gli attimi salienti di Pechino, «quando ho dato quell’ultima stoccata... e per fortuna che l’ho data!». Ride con la smorfia da adolescente che non vuole rinunciare a vincere. La sportiva più premiata a livello nazionale, che non vuole rinunciare neppure ad essere prima di tutto una donna: «Una donna fortunata perchè circondata da una famiglia che mi ama. Questo è il mio valore aggiunto: avere chi mi vuole bene». Pietro, con gli occhietti da furbo, intanto la tiene per mano e la strattona per entrare a Palazzo Frizzoni dove la aspetta il sindaco Bruni: con il primo cittadino e con il campione di scherma bergamasco Mario Mangiarotti parla di Jesi e soprattutto del maestro Ezio Triccoli: «Lui non ha mai avuto i riconoscimenti che meritava - e continua a ricordarlo -. Ha imparato la scherma nei campi di concentramento in Sudafrica, durante la Seconda Guerra Mondiale. In quel campo di prigionia inglese facevano scherma con le canne di bambù. Poi, tornato a Jesi, ha aperto una palestra e ha portato generazioni di atleti alle Olimpiadi. Era una persona come non ce ne sono più». È lui, ha raccontato sempre Valentina una volta, «che mi ha insegnato che lo sport non serve a vincere, ma a diventare un campione nella vita». Una vita di grandi successi e soddisfazioni: «Pechino era un gioco e in fondo lo sport è un gioco - conclude mentre ammira dal Sentierone la vista su Città Alta - ed è bello mettersi in gioco e mettersi in discussione. Anche la vita deve essere presa così. La fortuna è quello di non essere mai soli, con qualcuno da amare e che ci ami».Fabiana Tinaglia(20/09/2008)

© RIPRODUZIONE RISERVATA