L'Oratorio è l'estensione teatrale de “L'infinitamente piccolo” album del Duemila nato dall'idea di dedicare un pugno di canzoni al messaggio universale del Poverello di Assisi. “Quel disco non lo voleva pubblicare nessuno - spiega Branduardi a Ugo Bacci in un'intervista a L'Eco di Bergamo, pubblicata sull'edizione in edicola oggi -, tutti cercarono di dissuadermi. Ovviamente non ha avuto nessun tipo di esposizione mediatica, niente radio e televisioni, ma si è basato sul passa parola e ha conosciuto ugualmente una notevole diffusione. Il fatto che la figura di Francesco sia molto amata soprattutto dai giovani, che siano cattolici, religiosi o no, ha fatto sì che il disco sia diventato uno dei più grandi successi della mia carriera”.
Quando decise di affrontare questo lavoro, come accostò il Cantico, opera di grande portata religiosa e anche culturale? Qual è l'interesse che l'ha realmente motivato? “L'interesse verso il portato spirituale. Sono uno di quelli che considera la musica una forma estesa di spiritualità. E' uno sguardo gettato al di là di una porta chiusa. La musica parte dalla realtà e va oltre, e userei la O maiuscola. Diciamo che al progetto di Francesco mi sono accostato dopo molte esitazioni, mesi di ripensamenti, finché fui convinto dal fatto che si trattava di un'opera non devozionale, ma di carattere squisitamente filologico. Il che è logico perché dobbiamo considerare che lui è stato il primo poeta della nascente letteratura italiana. E che il Cantico di Frate Sole è stata la prima poesia di quella nascente letteratura. Mi sono letto tutte le fonti francescane in forma estesa, più di 1500 pagine, e ho fatto delle scelte rigorose, senza alterare nulla di quello che era il testo originale. E questa è stata la massima difficoltà del lavoro. L'ispirazione serve e come, ma c'è voluto molto lavoro tecnico, per far quadrare quel che già è stato scritto, con una musica adeguata. In modo che non sembri uno che legge il giornale. Mi sono accostato alla figura di Francesco con grande interesse. All'inizio pensavo fosse un uomo che parlava con gli uccelli, e invece ho scoperto un uomo complesso, di grande modernità, spiritualmente ultra dotato, ma non solo".
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