Clusone, Rovetta e Lovere: un itinerario fatto di musei, musica e teatro

«Paesaggi e passaggi»: è il titolo di un suggestivo itinerario museale, culturale e turistico che unisce idealmente tre territori della Bergamasca particolarmente ricchi di storia, arte e natura che, da metà luglio a metà settembre, saranno animati da numerose iniziative. A Clusone sarà in mostra l’erbario disegnato da Manzù, a Rovetta si potranno ammirare gli inconfondibili paesaggi di Arturo Tosi, a Lovere i dipinti e le sculture di Vittorio Bellini. Poi la musica di Clusone jazz e il teatro di strada, ma anche le sculture del Fantoni e le lezioni di «Temponautica».Sono davvero molte le iniziative che si snodano nel percorso ideale tra le tre località della bergamasca. Eccone alcuni dettagli.
CLUSONE - La «città dipinta» propone al visitatore un vero e proprio viaggio nel tempo che prendendo idealmente il via nel centro storico, tra il cinquecentesco orologio planetario di Pietro Fanzago, uno dei più importanti orologi astronomici del mondo, e il monito inquietante sul tempo che fugge della celebre Danza Macabra affrescata sulla facciata dell’antico Oratorio dei Disciplini, prosegue nelle sale del seicentesco Palazzo Marinoni Barca. Qui il M.A.T. - Museo Arte e Tempo espone collezioni di dipinti, disegni, sculture e sbalzi di artisti clusonesi e non, dal XVI al XX secolo, e inaugura il 14 luglio l’allestimento della sezione dedicata a rarissimi esemplari di meccanismi di orologi da edificio e da torre, databili dal XIV al XX secolo, alcuni dei quali funzionanti: dal più antico meccanismo in ferro battuto e di gusto tardo gotico al bell’esemplare di epoca settecentesca fino all’orologio di fine ‘700-inizio ‘800, caratteristico rappresentante di tutta una geniale e sofisticata produzione post Belle Epoque.
Dagli ingegnosi meccanismi degli orologi al tempo della natura fissato con il disegno: dal 15 luglio al 10 settembre, il MAT ospita la mostra Trenta Studi di Erbe e Fiori di Giacomo Manzù, offrendo al pubblico l’occasione di ammirare la raffinatissima serie botanica realizzata dal maestro nel 1943, proprio negli anni in cui viveva a Clusone, accompagnato da un erbario essiccato composto dagli esemplari delle specie naturali raffigurate.

ROVETTA - Qui sorge l’antica casa, oggi diventata museo, che ospitò per più di quattro secoli, dal ‘400 al ‘700, la dinastia dei Fantoni, celebri scultori e artisti del legno e poi del marmo. Le visite guidate organizzate da luglio a settembre, consentono di ripercorrere lo straordinario fenomeno artistico fantoniano, ammirando disegni progettuali e capolavori di disegno, scultura e intaglio negli ambienti di vita e di lavoro della bottega, col preciso intento di mantenere vivo il rapporto tra i manufatti artistici ed il luogo della loro produzione.
Quest’anno, in particolare, è allestita nella Casa-Museo una rassegna dedicata agli Altari lignei fantoniani dal XVI al XVIII secolo, che si propone di individuare, attraverso 29 disegni progettuali di altari eseguiti dai maestri Fantoni, la linea evolutiva della cultura artistica dei maestri della bottega nell’arco di ben tre secoli di attività e di dimostrarne la eccezionale estensione e insieme la continuità e la coerenza.
Di Rovetta si innamorò tuttavia anche il grande pittore Arturo Tosi, che vi dimorò per più di cinquant’anni dipingendone i luoghi e gli aspetti più tipici e che qui riposa nella tomba di famiglia. Nella ricorrenza del 50° della scomparsa, i Comuni di Busto Arsizio e di Rovetta dedicano a Tosi un’ampia rassegna (tra gli sponsor anche «L’Eco di Bergamo», «La Provincia di Varese» e il mensile «Orobie», mentre Litostampa realizza il catalogo) che ne documenta il cammino espressivo, dalle prime opere della fine dell’Ottocento fino all’emozionante libertà dei dipinti degli anni Cinquanta. Al Centro Museale di Rovetta, in particolare, dal 15 luglio al 3 settembre, saranno di scena gli «Umori di buona terra. I luoghi della pittura di Arturo Tosi», in un omaggio espositivo alla lunga stagione creativa durante la quale l’artista seppe fissare in modo del tutto originale e nuovo gli ampi paesaggi di Rovetta e della Val Seriana.

LOVERE - Sullo splendido lungolago, si affaccia il neoclassico palazzo Tadini, dove il conte Luigi Tadini nel 1828 istituì un’Accademia di Belle Arti, una scuola di musica, una scuola di disegno e la galleria che accoglieva le sue collezioni d’arte.
Al visitatore curioso si apre oggi nella Pinacoteca un viaggio nel passato fatto di grandi emozioni. Sui soffitti dipinti su carta dallo scenografo teatrale Luigi Dell’Era, le divinità dell’Olimpo consumano i loro ultimi fasti, mentre sulle pareti, quadro dopo quadro, si seguono le tracce della storia di un collezionista illuminato che acquistò opere di grande qualità per comporre una sorta di «manuale» di storia dell’arte. Così nelle sale si succedono capolavori di Jacopo Bellini, del Pitocchetto, di Tiepolo e di Fra Galgario e nature morte della scuola del Baschenis. Ma anche deliziose collezioni di porcellane e bronzetti, e la severa sfilata delle armature medievali. Il percorso si conclude al centro del giardino, nel silenzio della cappella, davanti al monumento che Antonio Canova, massimo scultore del Neoclassicismo italiano, dedicò alla memoria di Faustino, figlio del conte Tadini. Una nuova sezione dedicata all’arte moderna, poi, invita a un itinerario affascinante che dalle belle tele di Francesco Hayez, attraverso la ceramica di Lucio Fontana, arriva alle più importanti espressioni del contemporaneo. L’Accademia Tadini propone a luglio e agosto, l’apertura straordinaria e gratuita della sua Galleria tutti i venerdì, dalle 21 alle 24, con un interessante calendario di visite guidate gratuite a tema.
Dal 2 luglio al 3 settembre all’Atelier del Tadini sarà invece allestita la prima, importante antologica dedicata a Vittorio Bellini (Vertova, 1936), protagonista della pittura bergamasca contemporanea in cui si impone per la forza del colore e la coerente ricerca incentrata sull’uomo e sul suo rapporto con la storia. Attraverso una selezione di circa quaranta opere, saranno documentati i principali episodi della vicenda artistica dell’artista.

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