Jazz, il fuoriclasse Bosso
questa sera al Druso Circus

Il trombettista torinese Fabrizio Bosso è un fuoriclasse: interpreta il jazz, musica alla quale si è dedicato dando sfogo a un'implacabile talento per la costruzione estemporanea e a un virtuosismo che non teme confronti, da autentico militante.

Il trombettista torinese Fabrizio Bosso è un fuoriclasse: interpreta il jazz, musica alla quale si è dedicato dando sfogo a un'implacabile talento per la costruzione estemporanea e a un virtuosismo che non teme confronti, da autentico militante.

Eccolo nuovamente a Bergamo stasera al fianco di Michele Polga, sassofonista vicentino che conduce le danze di un quintetto che si giova proprio dei buoni talenti di Bosso e ha realizzato un album che sarà presentato nel corso della serata organizzata al Druso Circus di via Galimberti.

«Live at Panic Jazz Club» è la documentazione di un concerto nato senza programmi particolari ma visitato, a sentire i testimoni, dalla buona stella dell'estro creativo. Proprio il commento di Bosso, affidato a un sms dopo l'ascolto delle tracce registrate in quell'occasione («Abbiamo davvero suonato da paura»), ha spinto Polga a pubblicare la musica registrata con Luca Bulgarelli al contrabbasso, Tommaso Cappellato alla batteria, Luca Mannutza al pianoforte. Compagni d'avventure abituali di Polga, musicista che durante gli anni Novanta ha messo agli atti molte importanti esperienze formative (diploma in sassofono a Bologna e in musica jazz a Trento con Franco D'Andrea, corsi estivi di Siena, borsa di studio alla Berklee College Of Music) e ha poi collezionato buone collaborazioni con musicisti quali Paolo Fresu, Franco D'Andrea, Francesco Bearzatti, Carla Bley, Maria Shneider, Cecil Bridgewater.

Dunque alle ore 21,45 (ingresso alla serata a 12 euro, solo con tessera) sarà possibile apprezzare una volta di più l'infuocato fraseggio di Bosso. Strumentista eclettico come pochi, in grado di mettere in fila nell'elenco delle sue collaborazioni Franco D'Andrea e Gianni Basso, Stefano Di Battista e Antonello Salis, Paolo Fresu e Mario Biondi, sa muoversi per l'appunto con efficacia in contesti decisamente mainstream come pure in formazioni e progetti più aperti.

Classe 1973, a 15 anni era già diplomato al Conservatorio di Torino, per poi avviarsi senza esitazioni sul fronte della musica jazz. Le sue doti strumentali l'hanno portato a incrociare presto, in formazioni orchestrali, caposcuola del calibro di George Russell, Mike Gibbs, Kenny Wheeler, Carla Bley, Charlie Haden. Nel 1999 viene votato come «miglior nuovo talento» del jazz italiano dalla rivista «Musica Jazz». Tutto lo scorso decennio vede la sua affermazione artistica e professionale, coronata dall'ingresso nella prestigiosa scuderia Blue note con l'album «You've Changed» del 2007, un disco realizzato con una formazione d'archi diretta da Paolo Silvestri e con ospiti quali Diane Reeves e Sergio Cammariere. Importanti anche la partecipazione agli album «Trouble Shootin'», di Stefano Di Battista, e «Stunt», realizzato in duo con Antonello Salis: un lavoro, quest'ultimo, insignito con il premio della critica italiana del 2008.

Bosso ha anche incrociato le platee pop, suonando a Sanremo con Sergio Cammariere, Simona Molinari, Raphael Gualazzi, Nina Zilli ed è stato ospite del programma «Panariello non esiste» trasmesso su Canale 5.

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