Equilibrio mentale e quotidianità
Incontri con la Fondazione Bosis

La mente e la scena, la realtà e la rappresentazione, la vita quotidiana e il teatro, la scrittura, l’arte. Quale rapporto esiste fra diversi momenti del vivere? Che relazione fra la mente, l’equilibrio mentale, e gli aspetti diversi della sua applicazione, che sia la vita di tutti i giorni o un evento, una creazione di tipo artistico? Se ne parla da lunedì 26 ottobre a Castel Gabbiano (Cremona) a cura della Fondazione Emilia Bosis che organizza la tre giorni insieme al Teatro Sipario Toscana e Villa Grifoni.

La Fondazione si occupa del disagio mentale, le sue strutture ospitano decine di persone che hanno bisogno di aiuto, che faticano ad affrontare la vita, il mondo del lavoro, della quotidianità, che hanno bisogno di situazioni in qualche modo protette. La Fondazione per la cura dei suoi pazienti ha spesso fatto leva sull’arte, ha cercato di dare ai suoi ospiti la possibilità di esprimersi, e quindi di essere più felici, attraverso questi canali: via via il teatro, la scultura, la pittura, la fotografia, lo sport.

Si parte lunedì mattina nella Villa Grifoni di Castel Gabbiano con una rappresentazione teatrale a cura della Fondazione a cui seguirà una riflessione di Salvatore Natoli sul tema «Per una teoria della pratica della felicità». Nel pomeriggio laboratori e un nuovo momento teatrale sul tema della «Pet therapy», ovvero sulla relazione fra il malato psichico e l’animale domestico. Alla sera alle 20.30 incontro con l’alpinista Agostino Da Polenza, il corridore ciclista Ivan Gotti e il giornalista (nonché ciclista) Paolo Aresi (nella foto).

Martedì 27 si segnala un incontro con Pier Giacomo Lucchini («In vino veritas») alle 18 e mercoledì mattina alle 11 una tavola rotonda su «Scienza, filosofia, teologia, medicina per una santità nella sanità» con Emanuele Severino, Guido Tonelli, Ugo Felci, Massimo Epis e la collaborazione di Armando Torno. Nel pomeriggio scambio di esperienza fra operatori di città diverse.

Dice Piero Lucchini, presidente della Fondazione Bosis, che la rassegna si pone come «importante momento formativo e culturale per le figure che operano a vario livello in ambito sociale, artistico, sanitario e riabilitativo nell’area della salute mentale... nell’intento di creare un incontro significativo tra istituzioni, arte, sanità e territorio. E’ sempre una sfida creare momenti di riflessione intorno al tema della malattia mentale in quanto argomento che necessita di una costante e continua messa in discussione e ridefinizione di linee operative e modelli di pensiero».

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