Bergamo e Mantova insieme in una mostra al teatro Sociale

Bergamo e Mantova insieme in una mostra al teatro SocialeStorie di acqua e di pietra, di montagna e di pianura: Bergamo e Mantova trovano una feconda occasione di scambio e di confronto nello spazio dell’arte grazie alla mostra «Dalle Orobie al Mincio» che sarà inaugurata giovedì 3 luglio alle ore 18.30 nella splendida cornice del Teatro Sociale in Città Alta.

Organizzata dall’Associazione Amici delle Mura di Bergamo e dall’Associazione Amici di Palazzo Te e dei Musei Mantovani, l’esposizione consentirà di tessere un ideale dialogo artistico tra le due città attraverso le opere di sette artisti bergamaschi e sette mantovani: Fabrizio Agustoni, Marco Ceravolo, Vanni Gritti, Calisto Gritti, Tilde Poli, Fabio Maria Linari e Attilio Steffanoni per Bergamo e Franco Bassignani, Ferdinando Capisani, Adriano Castelli, Francesco Dalmaschio, Antonella Gandini, Romeo Guatta e Gianluigi Troletti per Mantova.

E’ un’inedita forma di gemellaggio tra due città che hanno apparentemente poco in comune finchè non si va a scavare nella solidità delle loro tradizioni storiche e culturali: «La ricchezza locale del nostro Paese - ha sottolineato l’assessore comunale alla Cultura Valerio Marabini - è un fattore positivo quando non si traduce nella chiusura nel proprio piccolo regno, come questa iniziativa dimostra».

«E’ un primo passo per allargarci e trovare alleati in altre città, nel tentativo di creare un circuito virtuoso» ha aggiunto il presidente dell’Associazione Amici delle Mura Edoardo Rho che, alla presentazione di ieri a Palazzo Frizzoni cui è intervenuto anche il vicepresidente Guglielmo Redondi, ha anche auspicato che finalmente le Mura possano diventare di proprietà della città di Bergamo.

Il tentativo dunque non è quello di individuare a tutti i costi analogie ma di valorizzare la ricchezza che deriva dal confronto tra due forti identità territoriali e culturali: «Ho deciso di riunire artisti, eterogenei per generazione e tendenze espressive, ma che hanno profonde radici nel loro territorio» ha spiegato Giacomo Pellegrini, curatore dell’esposizione che sarà allestita dall’arch. Giorgio Pandini. Dopo la tappa bergamasca nella primavera del 2004 la mostra si trasferirà al Palazzo della Ragione di Mantova.(19/06/2003)

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