Le mostre bergamasche di novembre

L’itinerario attraverso le mostre proposte dagli spazi bergamaschi prende il via dalla Olim di via Pignolo 9/B dove, fino al 22 novembre, sono di scena le splendide incisioni di Giovan Battista Piranesi (Venezia 1720 - Roma 1778), a documentare la sua ricerca straordinaria e innovativa. Da una parte alcuni dei famosi «Capricci» dove, affascinato e deciso a tramdare ai posteri la grandezza della Roma antica, l’artista ritrae maestosi ruderi e frammenti archeologici, affiancando alla descrizione minuziosa della loro bellezza architettonica e decorativa una fantasia di personaggi, teschi, animali e invasioni naturali, a suggerire un senso dolceamaro di grandioso disfacimento. Dall’altra parte sfilano alcune tavole dedicate alle «carceri», visioni spaventose e potentissime di immensi interni dove è tutto un mirabolante intersecarsi di pilastri, archi, volte, scale e strumenti di supplizio.

Alla Galleria L’Ariete di Ponte S. Pietro (Largo IV Novembre 11) sono invece a confronto fino al 30 novembre le opere di quattro tra i più significativi artisti bergamaschi: Angelo Capelli, Gianluigi Lizioli, Ignazio Nicoli, Luigi Scarpanti. Le esplosioni cromatiche che, insieme al segno rapido e tagliente, sfibrano i contorni del reale nelle figure, paesaggi e nature morte di Lizioli diventano nei dipinti di Angelo Capelli vere meteore di luce o trame increspate che restituiscono la vitalità organica delle forme naturali. Una luce bianca, pastosa e quasi accecante si diffonde invece nelle immagini, tra lirismo e astrazione, di Scarpanti fino a inghiottire prospettive e oggetti, mentre nella ricerca di Ignazio Nicoli oggetti e frammenti di realtà diventano un pretesto per muoversi in tutta libertà tra i paesaggi dell’anima.

Da Bergamo a New York con la mostra «Quaquaversal» di Mary Judge, allestita fino al 24 novembre alla Galleria Vanna Casati (Borgo Palazzo 42). Preso in prestito dalla geologia, il titolo della mostra, che signifiica dilatarasi dal centro in ogni direzione, si trasferisce in opere raffinate, realizzate con la tecnica delicata dello spolvero: misteriosi campi di energia dove le tracce primarie della natura si propagano per onde o scritture concentriche sulle ardesie delle nostre valli, in deliziose miniature o, nero su bianco, sulle pareti della galleria.

Si intitola infine «Mal d’Africa» la mostra aperta fino al 20 novembre all’Auditorium S. Sisto di Colognola che riunisce acquerelli, olii, acrilici, sculture e intagli di Francesca Di Stefano.(16/11/03)

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