A gennaio su Rai 2 arriva «Il Collegio»
Il reality è girato al Celana - video

Il 2 gennaio, su Rai 2, debutta il reality «Il Collegio», girato al Collegio convitto di Celana. Un tuffo nella scuola anni ’60.

Da lunedì 2 gennaio, in prima serata alle 21.20 su Rai 2, andrà in onda «Il Collegio». Un esperimento sociale e televisivo che vede 18 adolescenti fare un salto temporale di oltre 50 anni, vivendo un’esperienza educativa fra le mura del Collegio Convitto di Celana a Caprino Bergamasco.

In quattro puntate settimanali, 9 ragazzi e 9 ragazze tra i 14 e i 17 anni, provenienti da tutta Italia, saranno protagonisti di questo format tv prodotto da Magnolia, fra il documentario e il reality show. Niente smartphone, computer né televisione, rimpiazzati da disciplina ferrea, rispetto per l’autorità, poesie da imparare a memoria, esercizi di bella grafia.

Il set del programma è il Collegio Convitto di Celana di Caprino Bergamasco, nato nel 1579 per volontà di San Carlo Borromeo. Ormai chiuso, funzionava come collegio maschile e femminile e come istituto scolastico per i semi-convittori e per gli studenti esterni. Erano presenti circa mille studenti di cui 700 vivevano all’interno. Tra gli studenti più noti ci fu anche Papa Roncalli.

«Il Collegio» è idealmente ambientato nel 1960, l’anno in cui la Rai mandò in onda la prima puntata della trasmissione «Non è mai troppo tardi». Attraverso quell’esperimento tv il maestro Manzi ha alfabetizzato milioni di italiani che ancora non sapevano leggere e scrivere. Dopo 56 anni «Il Collegio» si propone di «alfabetizzare» un gruppo di adolescenti alla disciplina e al sapere di quello stesso anno. Il loro obiettivo didattico sarà quello di ottenere la Licenza di Scuola Media del 1960, la stessa che i loro nonni hanno dovuto conseguire.

Girato quest’estate a Caprino Bergamasco, «Il Collegio» si avvale di sette professori, un preside e due sorveglianti, tutti con il compito di istruire al meglio gli allievi per la prova finale. Sono stati selezionati insegnanti con una naturale predisposizione alla disciplina, in modo che nessuno fosse costretto a recitare un ruolo lontano dalle proprie corde, nemmeno quando si tratta di infliggere punizioni d’altri tempi.

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