L’addio di Gorle al giovane Lucas
«Un esempio di determinazione»

Non è bastata la parrocchiale di Gorle per contenere la tristezza di una comunità che si apprestava all’ultimo saluto per una vita spezzata troppo presto, a vent’anni.

L’addio a Lucas Tonoli, il giovane morto mercoledì sull’asfalto dell’asse interurbano all’altezza di Bonate Sopra dopo aver perso il controllo della moto, ha raccontato la commozione di familiari e amici, compagni di scuola e di squadra, semplici conoscenti. «Ci sono funerali che non si vorrebbero mai celebrare. Questo è uno di quelli», è il sospiro di don Luigi Gherardi, parroco di Gorle, nell’apertura dell’omelia. La mente ha scavato nei ricordi, per lenire il dolore rievocando momenti di gioia. «Ripenso a un momento di preghiera, alle parole che Maurizio e Raffaella, i genitori di Lucas, ci raccontarono alcuni anni fa, durante un momento di riflessione della nostra parrocchia: “Nel settembre 2009, guidati da una mano più grande di noi, siamo partiti per il Brasile, dove due meravigliosi bambini ci attendevano”».

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Erano Lucas e Fabio, i due bimbi che la coppia adottò. «Li accogliemmo poi nella nostra comunità attraverso un battesimo celebrato in una notte di Pasqua, rimasto impresso nella mente di molti», ha proseguito il sacerdote: «Possiamo riassumere tutte le nostre sensazioni in una domanda: perché? La risposta è nella preghiera. Di Lucas conoscevamo il sorriso, la serenità, la determinazione, la volontà di riuscire a perseguire ciò che voleva. Non c’è dolore peggiore, per un padre e una madre, della perdita di un figlio».

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