In bici sul ponte San Michele
«Mobilità alternativa contro i disagi»

La mobilità sostenibile piace ai bergamaschi e in tanti non sono voluti mancare domenica alla prova gratuita con le bici a pedalata assistita organizzata dal Comitato Ponte San Michele.

«L’obiettivo era sensibilizzare all’uso della mobilità alternativa per far fronte ai disagi provocati dalla chiusura del Ponte San Michele - ha sottolineato il presidente del Comitato Ponte San Michele Ruben Bergonzi- e ci fa piacere che persone di tutte le età siano volute venire per toccare con mano questo mezzo alternativo e valutare la possibilità di utilizzarlo per andare al lavoro o per spostamenti vari in vista della riapertura del ponte al traffico ciclo-pedonale prevista per fine marzo».

Oltre 150 le persone che non si sono volute perdere questa possibilità e dalle 9 alle 13 si sono presentate nel parcheggio del vivaio Ardenghi di Calusco e hanno provato le bici a pedalata assistita per testare i vantaggi che offrono. Per tutta la mattinata, bambini, adulti e molte famiglie si sono alternate nella prova delle city bike e approfittando della bella giornata, con grande entusiasmo, hanno pedalato nelle vie circostanti del ponte San Michele. «Abbiamo voluto essere presenti a questo evento e mettere a disposizione 15 nostre bici per far capire i molti vantaggi che offre questo mezzo - ha evidenziato Luca Merisio di EbikeMe-. Le nostre city bike hanno un’autonomia di oltre 60 chilometri, una batteria di 420 watt ampere e un motore da 250 watt. Questo permette di poter affrontare senza problemi anche le salite e lo rendono un mezzo adatto a persone di ogni età o che non hanno una grande preparazione fisica». Pedalata assistita, che consente un risparmio di tempo e denaro ed è «la scelta migliore per evitare gli ingorghi e i chilometri di coda che si vengono a creare da quando il ponte è chiuso – ha aggiunto Merisio-. Chiunque può trovare un vantaggio concreto utilizzando l’e-bike, dal pendolare costretto a muoversi con le navette per raggiungere le stazioni di cambio, all’utente che con la chiusura del ponte si ritrova a compiere 30 o 40 chilometri in più per aggirarlo, senza dimenticare il cittadino che per commissioni di pochi minuti è costretto ora a spendere anche un’ora. Ma non solo, quando riaprirà il ponte San Michele, una persona che abita a Sotto il Monte o a Calusco e lavora a Merate o Robbiate potrà tranquillamente andare al lavoro senza fatica e a costo zero».

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