I 25 anni del Club Orobico: «Auto d’epoca è emozione»

L’anniversario Ugo Gambardella, lancista convinto: «Ti accende i ricordi facendoti rivivere il passato». «Concorso di eleganza» il 9 e il 20 luglio.

Gioielli di estetica, fedeli testimonianze dello spirito di un’epoca, modelli che strizzano l’occhio al mito. Il fascino di auto e moto d’epoca si incarna in diversi elementi. Tanto che le si può considerare libri di storia in viaggio su quattro ruote. Il «Club Orobico Auto e Moto d’epoca» di Pedrengo lo sa bene e porta avanti il concetto da un quarto di secolo che taglia proprio quest’anno. Non solo in linea concettuale, ma con un ampio ventaglio di iniziative concrete come il «Concorso di eleganza» che si svolgerà sabato 9 luglio alle 15 nella villa Gromo di Mapello e domenica 10 in viale Papa Giovanni a San Pellegrino Terme con la presenza del ministro del turismo Massimo Garavaglia. Ugo Gambardella, dentista di professione e «lancista convinto», cultore di auto d’epoca per passione da una vita, dirige il sodalizio dal 2010. E nelle sue parole si respira appieno l’emozione di guidare e vedere sfrecciare questi esemplari che cesellano una sensibilità storica particolare ma in fondo universale, consegnata all’eterno.

Lo spirito del Club

«Siamo nati da un gruppo di persone che appartenevano in precedenza a un altro Club di Bergamo – spiega – e facciamo parte da 25 anni dell’Asi, ovvero l’Automoto Club Storico Italiano del quale fanno parte in Italia 289 club». Gambardella fa volentieri da Cicerone al prisma multicolore di attività portato avanti da un Club composto da ben 1800 soci. La prima di esse è naturalmente connessa con lo spirito del sodalizio: «uno dei nostri ruoli – spiega - è certificare il carattere di storicità dell’auto attraverso una serie di parametri».

«Promuovere non solo la bellezza di auto e moto storiche ma anche, più complessivamente, la bellezza di un territorio»

Al concetto di certificazione della storicità del veicolo si aggancia una serie di iniziative, dalla «48 ore orobiche» alla «Coppa della Presolana» fino a una serie di serate tematiche volte a «promuovere non solo la bellezza di auto e moto storiche ma anche, più complessivamente, la bellezza di un territorio. E spicca tra le iniziative anche la rievocazione storica della Bergamo-San Vigilio intitolata alla vittoria di quel Dino Sestini che, nel 1927, ne vinse la prima edizione. Alberga nelle parole di Gambardella la salda consapevolezza che un’auto o moto d’epoca siano ambasciatrici luccicanti della ricchezza di un tessuto sociale, culturale ed economico.

La componente emozionale

E ogni appuntamento, ogni modello non sono mai uguali a loro stessi ma costituiscono un’emozione in persistente movimento. «Le nostre manifestazioni – spiega – hanno una componente culturale, turistica e ludica». Ed emozionale. Un elemento su cui Gambardella accende luci particolarmente vivide: «l’emozione che un’auto d’epoca ti sa dare è indescrivibile - prosegue - e viene anche dai trascorsi che uno ha, io, per esempio, quando sono su una Lancia Flavia, auto che aveva mio padre, rivivo uno per uno i momenti trascorsi con lui su quella vettura». Alla parola Lancia lo sguardo gli si illumina in modo particolare. «Sono un lancista al cento per cento - ammette - le vetture di quella marca hanno sempre avuto un fascino particolare». E la memoria riporta l’orologio indietro ai tempi di Aprilia, Ardea, Aurelia, Flavia, Fulvia. E a quella Flaminia che, ricorda, «è l’auto che porta il presidente della Repubblica Sergio Mattarella». Un altro nome fa luccicare in modo particolare la voce di Gambardella ed è quello della Ferrari. Il cavallino rampante sarà peraltro il protagonista della manifestazione del «Concorso di eleganza» in cui si celebreranno i suoi 75 anni di vita. E per l’occasione è stato scelto un titolo evocativo come «Le auto e le moto della rinascita della meccanica e dello stile italiano».

L’esperienza della «Mille Miglia»

Un terzo nome che Gambardella ricorda sull’onda dell’emozione non è di auto, ma di un’esperienza ovvero la «Mille miglia» di Brescia: «ne ho disputate dieci – ricorda con entusiasmo – e sono state davvero tutte emozionanti consentendomi di toccare posti bellissimi». Insomma, ogni auto e moto storica spalancano le porte su un mondo costruito dal passato ma consegnato a presente e futuro con l’immutabilità della sua bellezza e forza emozionale: «una buona parte dello sviluppo del paese, e non solo industriale passa dai motori e dall’industria dell’automobile – conclude Gambardella –. Pensiamo alle Fiat 500 e 600 che hanno motorizzato l’Italia, alla capacità di produrre sviluppo economico, turistico, gusto estetico di cui erano espressione e frutto». E non è certo un caso che, dice con legittimo orgoglio, il motorismo storico sia «il secondo ambito produttore di ricchezza e passione dopo il calcio».

Auto, arte e amore

«Un’auto non deve solo avere un suo valore, ma sapere suscitare emozione»

Sempre con il motto che Gambardella ha ben fisso nel cuore e nella mente: «un’auto – dice – non deve solo avere un suo valore, ma sapere suscitare emozione». Ma amore per l’auto, nel Club Orobico, significa anche altre due parole: arte e solidarietà. «Il nostro motto – precisa – è aiutare chi aiuta, da circa diciassette anni devolviamo parte dei proventi dei nostri raduni ad alcune associazioni che operano nell’ambito della solidarietà e, durante il terremoto in Umbria, abbiamo contribuito a fare restaurare un quadro dal titolo “La processione dei bianchi” di grande valore storico che si trova in Valnerina a Vallo di Nera». Auto, arte, amore, dunque. Tre elementi che il Club Orobico sa fondere sempre a meraviglia.

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