Un antibiotico cattura i batteri imitando il velcro

Aderisce ai batteri come il velcro, con tanti piccoli uncini dai quali è impossibile liberarsi: è il meccanismo d’azione della molecola plectasina, della quale si è osservato per la prima volta il comportamento in dettaglio e che potrebbe aprire nuove soluzioni per sviluppare gli antibiotici del futuro. A scoprire come la molecola riesce ad agganciarsi ai batteri bersaglio è stato il gruppo di ricerca guidato Markus Weingarth e dal biochimico Eefjan Breukink dell'Università di Utrecht in un lavoro pubblicato su Nature Microbiology.

La plectasina è un antibiotico derivato da un fungo, Pseudoplectania nigrella, noto da una ventina di anni e utilizzato per contrastare in particolare alcuni tipi di batteri resistenti ai trattamenti tradizionali. Per comprenderne meglio il meccanismo di azione, i ricercatori lo hanno osservato usando alcune delle tecniche più avanzate di microscopia. In questo modo hanno scoperto che, a differenza di quanto ipotizzato finora, la plectasina non si lega alle cellule utilizzando una sorta di chiave per agganciarsi alla parete esterna dei batteri, ma una sorta di velcro.

La plectasina forma infatti srutture simili a uncini che si agganciano a strutture simili ad anelli presenti sulla superficie dei batteri, un meccanismo che ricorda molto da vicino il velcro. In questo modo il atterio non riesce a liberarsi dell’antibiotico.

Secondo gli autori della ricerca lo stesso meccanismo, "finora sconosciuto", potrebbe essere comune molti antibiotici. “Il nostro studio – ha osservato Weingarth – colma un’importante lacuna e potrebbe avere ampie implicazioni per progettare di farmaci più efficaci nel combattere la crescente minaccia della resistenza antimicrobica”.

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