Cortili aperti a Cerete Alto
Viaggio nel tempo fino al 1930

Solai battuti a tappeto, cantine rovistate e vecchi bauli rovesciati in cerca di cimeli di un tempo: è la «caccia al tesoro» che in queste settimane ha impegnato tante persone di Cerete Alto in vista dei «Cortili Aperti», manifestazione che ogni anni riporta le lancette indietro nel tempo nel centro storico del paese della Valle Borlezza. La formula è consolidata, venerdì e domenica si spalancano i portoni di vecchie case testimoni dello scorrere dei secoli.

L’atmosfera è quella del 1930, anni di difficoltà economiche e tanti sacrifici. A raccontare storie di sudore e fame saranno anche tanti oggetti in mostra di cui oggi si è persa la memoria. Venerdì sera lo spettacolo inizia intorno alle 21, anticipato alle 18,45 dall’apertura delle cucine a base di piatti tipici.

Sabato i cortili non aprono, ma è comunque in programma una camminata culturale tra Cerete Basso e Cerete Alto con visite ai mulini, alla chiesa parrocchiale di San Vincenzo e alla cappella dell’Annunciata. Nella sera dello stesso giorno è in funzione il servizio di ristorazione aperto a tutti presso la «Penzana».

Domenica si riparte al pomeriggio (alle 17) e si continua fino alle 24, in serata sono in funzione due cucine, una con il pesce l’altra con la carne. Con «Cerete Alto 1930» non mancherà nemmeno l’intrattenimento con le «Donne dell’era e musici», il gruppo «Tribrut e u bel» e «la Bugada» di Schilpario. Da non perdere le rappresentazioni teatrali messe in scena nei cortili dalla compagnia locale dialettale «Olt e bas».

Tra le tante rievocazioni storiche quella di Cerete si caratterizza per essere tra le più vere e condite con una buona dose di umiltà. «È uno spirito che caratterizza i ceretesi - spiega Serafino Ghitti dell’Ustc (Unione Sportiva Turistica Culturale Cerete) –, ma non per questo le cose vengono fatte male, anzi ci impegniamo a fondo e tutti gli anni sono tanti a rimanere meravigliati».

© RIPRODUZIONE RISERVATA