Morandi, processo a rito abbreviato
E sarà tutti contro tutti con una novità

Da un lato c’è il presunto artefice di tutto, l’imputato Benvenuto Morandi, l’ex direttore di banca (ed ex sindaco di Valbondione) accusato di furto, truffa e falso per i milioni spariti dai correntisti della filiale Private di Intesa Sanpaolo a Fiorano al Serio.

Dall’altra ci sono le due principali vittime: l’imprenditore di Gazzaniga, Gianfranco Gamba, che avrebbe visto volatilizzarsi ben 10 milioni dai conti suoi e dei suoi familiari, e la stessa Intesa Sanpaolo, danneggiata dalle presunte condotte illecite del suo (ex) dipendente, licenziato in tronco dopo i fatti. Ma quello che si profila a un paio di mesi dall’entrata nel vivo (l’udienza sarà il 9 marzo) è un processo da tutti contro tutti.

Partiamo da Morandi: avrà contro di sé non solo la pubblica accusa, sostenuta dai pm Maria Cristina Rota e Carmen Santoro, ma anche le parti civili Gamba e l’istituto di credito. La novità, però, è che la difesa dell’imputato avrà modo di giocare la carta del contrattacco, probabilmente sostenendo che Morandi non avrebbe intascato un solo euro per sé e che entrambe le controparti, Gamba e la banca, non avrebbero potuto non sapere di quei movimenti sui conti correnti.

Si è appreso infatti che il giudice Vito Di Vita ha accolto l’istanza degli avvocati difensori di Morandi, Maria Laura Andreucci e Angelo Capelli, di ammissione al rito abbreviato (che in caso di condanna prevede la riduzione di un terzo della pena) condizionato all’audizione di una serie di testimoni.

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