Dalla Murgia al Barsento
Profumi e colori di Puglia

Dalla Murgia al Barsento passando per la Valle d’Itria. O se si vuole da Altamura ad Alberobello e Castellana Grotte.

Nello spazio di una sessantina di chilometri, poco più di un’ora di strada, questa parte di Puglia presenta i suoi gioielli più preziosi. Arte, natura, gastronomia, tradizioni e sagre: il meglio del tacco del Belpaese, le eccellenze che ci invidiano in ogni angolo del mondo. I Gal (Gruppo di Azione Locale) delle zone da noi visitate sono impegnati su più fronti. Se da un lato la Puglia gode già di una risonanza mondiale, dall’altro qui la gente ospitale come non mai si fa in quattro per offrire un’immagine sempre nuova e accattivante di questi luoghi.

Il nostro itinerario parte da Altamura, nota per il suo pane DOP, dalla forma originale, ma non sono da meno le testimonianze culturali. Ad iniziare dalla Cattedrale di Santa Maria Assunta, esempio di romanico pugliese, di stile gotico, al centro di una serie di interventi di restauri che riguardano in particolare i matronei. Una tappa la si può riservare all’Abmc - Archivio, Biblioteca, Museo Civico– in Piazza Zanardelli. Assieme a dipinti antichi, pergamene e cinquecentine, spicca un reperto pregiato: si tratta del cofanetto limosino, reliquario a smalto e rame dorato, tipico prodotto della oreficeria medievale di Limoges. Per chi sosta ad Altamura, consigliamo di pernottare nei graziosi B&B (il San Francesco) e cenare aIl Postaccio. Nelle immediate vicinanze si possono visitare forni, masserie (Chinunno), mulini (Martinucci) e l’azienda Biscò.

Nella Murgia Barese troviamo Acquaviva delle Fonti che deve il suo nome alla grande falda acquifera del sottosuolo, ma i suoi gioielli sono il Palazzo De Mari che incorpora un antico castello normanno e la cattedrale di Sant’Eustachio con l’elegantissima cripta disposta su 24 volte a crociera impreziosite di stucchi colorati e sorrette da eleganti colonne in marmo. Il paese è conosciuto anche per la lavorazione della pietra calcarea e per la cipolla rossa e il cece nero. E rimanendo in tema gastronomico, imperdibile è una tappa proprio al Ristorante Cece Nero.

Da Acquaviva delle Fonti ci spostiamo a Casamassima, pittoresco borgo medievale pittoresco con le suggestive viuzze fatte di “chianche” (basole in pietra), i chiassi (vicoli ciechi), le corti e le basse abitazioni un tempo tutte tinteggiate di azzurro. La colorazione pare sia dovuta ad un voto fatto nel XVII sec. da un signore di Casamassima, Michele Vaaz, alla Madonna di Costantinopoli che preservò il borgo dalla peste. Di qui l’ordinanza di dipingere il caseggiato a calce viva, aggiungendo il colore azzurro del manto della Madonna. Negli anni ’60, il pittore milanese Vittorio Viviani rimase colpito da questo borgo particolarmente poetico e, immortalandolo nelle sue tele, lo ribattezzò il Paese Azzurro. Una delle tradizioni che si tramandano qui è l’arte dei Cartapestai riuniti in una associazione.

Dalla Murgia a alla Valle d’Itria il passo è breve, ma il paesaggio cambia decisamente. Locortondo è una sorta di piccola capitale del vino (Cantine Cardone su tutti) ma sono gli scenari della campagna a colpirci. Una distesa di verde punteggiata da fiori gialli e papaveri, un cielo azzurro fanno da sfondo a una lunga passeggiata in bicicletta che si snoda lungo un percorso protetto che porta a conoscere vecchi acquedotti, trulli, case di campagna. E’ in questo regno della natura che si sosta alConservatorio Botanico I Giardini di Pomona, fondata da un fotografo milanese, Paolo Belloni, che accantonata la passione per l’immagine ha abbracciato quella per la conservazione e valorizzazione di piante da frutto “antiche” raccolte nella nostra penisola. In sostanza il Conservatorio promuove l’educazione alla cultura dell’ambiente e la diffusione della biodiversità, attraverso la salvaguardia e la moltiplicazione delle fruttifere arboree coltivate, con particolare riferimento a quelle a rischio di estinzione.

L’altra capitale della Valle d’Itria è Martina Franca con il Palazzo Ducale della seconda metà del Seicento, un mix fra stile rinascimentale e Barocco d’ispirazione leccese. Sede municipale, ospita le sale affrescate dell’Arcadia, del Mito e della Bibbia, che prendono il nome dai cicli di tempere in esse ospitati.

Spingendosi più a sud si arriva a Putignano – celebre per il suo Carnevale e il centro storico - quindi alle Grotte di Castellana, con il misterioso reticolo sotterraneo di stalagmiti e stalattiti, scenario naturale che fa da sfondo a rappresentazioni dantesche. Ultima tappa Alberobello, la capitale dei trulli, uno dei simboli della Puglia, patrimonio dell’Umanità tutelato dall’Unesco. Un luogo più da vedere che da raccontare. Come del resto le altre tappe del nostro viaggio, che distano nemmeno un’ora d’auto dal mare blu e rappresentano dunque facili itinerari e mete di escursioni per chi sceglie questa splendida terra per le vacanze estive.

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