Un abbraccio a Denis
Alla scoperta dei nuovi

Continuiamo a parlare di calcio giocato, quando ci sarà lo stop al mercato vedremo che rosa avrà costruito l’Atalanta, constateremo il valore di giocatori che non conosciamo bene e potremo valutare quale potrà essere il futuro della squadra nerazzurra. Anche se una parentesi per Borriello, l’ultimo rinforzo che sostituirà Denis, è doverosa.

Un 33enne che rileva un 34enne, sulla carta non è che si sia svecchiato il reparto, ma evidentemente non era quello l’intento. Due attaccanti fisicamente prestanti, potenti e forti di testa, con la differenza che Borriello contribuisce di più alla manovra della squadra in chiave offensiva, mentre Denis è più solista. Ma non parliamo di giocatori molto differenti in una valutazione generale, anche parlando di reti realizzate. La punta napoletana è andato quattro volte in doppia cifra nel corso della sua carriera in serie A (19 gol in 35 partite con il Genoa nel 2007/08, 14 in 29 nel 2009/10 con il Milan, 11 in 34 con la Roma nel 2010/11 e 12 su 28 con il Genoa nel 2012/13), il Tanque tre volte con l’Atalanta (16 gol in 33 partite ne 2011/12, 15 in 36 nel 2012/13 e 13 in 37 nel 2013/14) e tre volte in Argentina (parliamo sempre di massimo campionato). Nel torneo in corso Borriello ha segnato con il Carpi 4 reti in 12 partite, Denis 3 in 14 partite.

Ecco un sintetico identikit e dati statistici, ma dovrà essere il terreno di gioco a emettere il verdetto. Denis già lo scorso anno aveva dimostrato purtroppo di essere in parabola discendente e l’ha confermato nel primo scorcio dell’attuale campionato, ma sabato contro il Sassuolo il pubblico bergamasco lo sommergerà giustamente di abbracci e applausi perché è e resterà nella storia dell’Atalanta, vedremo invece quale sarà l’apporto che sarà in grado di dare Borriello alla causa nerazzurra. Così come siamo in attesa di Diamanti che, anche in considerazione della condizione non ottimale di Gomez, dovrebbe avere più spazio già sabato.

Atalanta-Sassuolo sulla carta è una sfida molto rognosa per i nerazzurri. Il team emiliano è si reduce dal ko casalingo contro il Bologna, ma è in 7ª posizione con l’Empoli, sono le due squadre-rivelazione del campionato, e in trasferta ha già sventolato qualche scalpo prestigioso (l’Inter di recente). Il club bergamasco nel duello d’andata pareggiò per 2-2 e nel finale Moralez fallì il rigore della possibile vittoria, ma la situazione attuale è ben diversa con l’Atalanta in convalescenza e che non vince da sei giornate (quattro ko di fila e due pareggi). Sarà anche tatticamente un match di difficile interpretazione. Il Sassuolo ha il suo punto di forza nel 4-3-3, lo stesso modulo che ha impiegato Reja fino a due giornate fa, quando si è aggrappato nell’emergenza al 3-5-1-1 per contrastare l’Inter a Bergamo ed evitare guai a Frosinone.

Cosa farà Reja contro il Sassuolo? Di positivo c’è il rientro di Cigarini che ha scontato il turno di squalifica. A logica il mister è probabile che continui con il 3-5-1-1 perché Gomez non è al 100%, Diamanti nemmeno, Gakpé e a Bergamo soltanto da qualche giorno e D’Alessandro sembra aver perso posizioni nel gradimento del mister e dunque il rischio sarebbe di presentare un 4-3-3 con le ali «spezzate». Sicuramente per l’Atalanta sono 8 giorni fondamentali: sabato il Sassuolo, mercoledì 3 febbraio il Verona fuori casa e domenica 7 l’Empoli in casa. Un filotto di risultati positivi, e includiamo almeno una vittoria, rinsalderebbe la fiducia della squadra che inevitabilmente dovrà riassestarsi dopo la conclusione del calciomercato e l’innesto dei nuovi rinforzi.

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