Bonfanti scrive ai «centristi»
«Cerchiamo percorso comune»

È partita una raccolta spontanea di adesioni in tutta la Lombardia a sostegno della lettera che il consigliere Battista Bonfanti (Movimento Civico Lombardo) ha spedito martedì sera a Rutelli, Adornato, Casini, Dellai, De Mita, Pezzotta e Tabacci. L’invito formulato dal consigliere è quello di «mettersi da subito attorno a un tavolo per definire un percorso comune e nell’interesse di tutti, convinti che questo risponda alle esigenze del Paese e alle richieste dei cittadini italiani».

Il consiglier Bonfanti ha così dato corpo alle richieste dei coordinatori del Movimento Civico Lombardo, di cui lui stesso è coordinatore regionale, che chiedevano da tempo la unificazione di tutti gli attori che si dichiarano vicini all’area di centro della politica italiana. «La situazione sta evolvendo molto in fretta - ha dichiarato Bonfanti -, sarebbe davvero uno spreco non cogliere le potenzialità insite nei movimenti che sono oggi sotto gli occhi di tutti e che hanno per protagonisti uomini».

Ecco il testo completo della lettera
«Nell’incontro tenutosi ieri con i responsabili per le diverse province del Movimento Civico Lombardo è emersa unanime la convinzione che il momento politico che stiamo vivendo offra straordinarie opportunità all’iniziativa di quanti sono persuasi che l’attuale bipartitismo (camuffato da bipolarismo) sia di grave pregiudizio per le sorti del nostro Paese e lavorano per la costruzione di un soggetto nuovo in grado di dare rappresentanza alle culture politiche, oggi marginalizzate, del popolarismo, del liberalismo e riformismo democratico».

«Si tratta di un’occasione unica e irripetibile per riavvicinare all’impegno politico militanti appassionati e per ripristinare nei cittadini fiducia nelle istituzioni. Ma tutto ciò sarà possibile soltanto se tutti coloro che con grande generosità sono impegnati, a vario titolo e sulla base di esperienze diverse, nella costruzione di un’alternativa di centro sapranno incanalare i loro sforzi in un percorso unitario e condiviso che valorizzi, attraverso la costruzione di un unico soggetto politico, le culture del popolarismo, del liberalismo e del riformismo democratico».

«È necessario che l’occasione non venga sprecata e questa responsabilità compete direttamente al ristretto gruppo degli amici che in questi mesi hanno aperto cantieri importanti per la costruzione del nuovo soggetto politico. Sarebbe assurdo e gravemente riprovevole perdersi nella rivendicazione di primazie o di posizioni autoreferenziali, mentre occorre scommettere su una leadership plurale e collegiale».

«Per riuscire nell’impresa abbiamo bisogno di un gruppo dirigente coeso, convinto del progetto, responsabile verso se stesso e il Paese, capace di gesti di generosità e di coraggio, insomma all’altezza della sfida. Gli amici impegnati sui territori vi chiedono di mettervi da subito attorno ad un tavolo per definire un percorso comune e nell’interesse di tutti, convinti che questo risponda alle esigenze del Paese e alle richieste dei cittadini italiani».

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