Carcasse di auto sulle rotonde:
campagna choc contro le stragi

Parte da Milano la campagna campagna choc contro le stragi sulle strade. Una campagna caratterizzata dal posizionamento di alcune carcasse di auto e moto in 8 rotonde di Buccinasco, paese e a sud-ovest del capoluogo lombardo. E proprio qui, durante un convegno, è stato ricordato che la nuova autostrada Brebemi sarà dotata di tutti i più avanzati standard tecnologici e di sicurezza: avrà un impianto di illuminazione su tutto il tracciato, dove saranno installate centinaia di telecamere per monitorare il traffico. Tutto con una centrale di controllo collocata nella Bassa Bergamasca.

«Le famiglie hanno un ruolo fondamentale nel trasmettere ai propri figli comportamenti virtuosi e atteggiamenti da non assumere quando sono alla guida dell'auto o della moto». È il messaggio forte lanciato questa mattina dall'assessore regionale all'Industria, Pmi e Cooperazione, Romano La Russa che, insieme all'assessore regionale alla Protezione Civile, Prevenzione e Polizia locale, Stefano Maullu, ha partecipato al convegno "Scegli la vita. No alle stragi del sabato sera".

Il seminario è stato l'epilogo della campagna caratterizzata dal posizionamento di carcasse di auto e moto nei punti pericolosi: un monito per chi guida che potrebbe essere ripreso e copiato da altre amministrazioni locali. «Stiamo parlando di un argomento molto delicato - ha detto La Russa - perché a ognuno di noi può capitare un incidente mortale in qualsiasi momento. Quello che possiamo fare, dunque, per ridurre la mortalità nei giorni festivi e prefestivi, è anzitutto capire perché i ragazzi, spesso, si mettano da soli in condizioni di pericolo e, quindi, intervenire in questo senso».

Per l'assessore La Russa è importante che «ai giovani venga inculcata coscienza critica» attraverso un percorso che parte dalle famiglie e arriva a coinvolgere le scuole. «Se i nostri figli - ha spiegato La Russa - perdono importanti punti di riferimento come sono le famiglie è ovvio che li vadano a cercare altrove. Ed ecco spiegate le stragi del sabato sera». Per La Russa l'educazione stradale e il rispetto per la vita propria e altrui fanno parte di quel bagaglio di conoscenze che i ragazzi devono portarsi dietro e approfondire da subito.

Ma a fianco di tutto ciò non si può di certo trascurare il ruolo delle Istituzioni a sostegno della sicurezza stradale. In questo senso, La Russa ha ricordato il «Piano regionale per la sicurezza stradale», recentemente approvato dalla Giunta lombarda, «che mette in campo oltre 50 milioni di euro per un ampio ventaglio di iniziative, dall'educazione stradale alla formazione di operatori e utenti, dall'intensificazione della vigilanza su strada all'individuazione dei "punti neri" nella viabilità e agli interventi infrastrutturali da realizzare per ridurre i fattori di rischio».

Un programma ambizioso, fortemente voluto per centrare l'obiettivo indicato dall'Unione europea di ridurre del 50% i morti per incidenti stradali entro il 2010. «Un risultato né semplice né immediato - ha commentato Maullu - ma che la Lombardia vuole raggiungere. Basti pensare che dai 117 morti per incidenti stradali ogni milione di abitanti del 2000, si è passati agli 80, sempre per milione di abitanti, del 2007».

«Certo - ha aggiunto - rimane ancora tanto da fare, ma ci stiamo attrezzando». A questo servono, appunto, progetti come "Patente Plus" portato avanti da alcuni anni con i Centri di guida sicura e le autoscuole o il più recente "Smart" (Servizio monitoraggio attività controllo rischi del territorio) finanziato da Regione Lombardia con 60.000 euro. «In ventotto comuni della Provincia di Milano - ha spiegato Maullu - sarà presto attivato un pattugliamento particolarmente capillare nelle sere prefestive e festive e negli orari che vanno dalle 18 alle 2 di notte. Si tratta di un piano sperimentale e condiviso di azioni integrate di sicurezza per rendere più efficaci i controlli e gli interventi sul territorio. In particolare sarà intensificata la collaborazione istituzionale tra Regione, Comuni, Province ed enti territoriali statali, le Polizie locali e le Forze dell'ordine, per assicurare la prevenzione e migliorare le condizioni di vivibilità».

Un'iniziativa che potrebbe essere ripresa anche in Bergamasca, dove il numero degli incidenti e dei morti sulle strade resta purtroppo elevatissimo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA