L'Arpa conferma i rischi
per la cava di Caravaggio

Mercoledì 9 dicembre in commissione regionale ambiente il direttore di Arpa Lombardia, Franco Picco, ha relazionato sui rischi idrogeologici connessi alla Cava di Caravaggio, dopo che il Tar della Lombardia ha chiesto al Consiglio regionale di motivare maggiormente lo stralcio della cava del piano approvato lo scorso 14 maggio 2008. L’Arpa ha confermato criticità sia per quanto riguarda l’abbassamento della falda, e il rischio che più falde interagiscano tra di loro.

«Per questa ragione, il direttore Picco – attaccano i consiglieri del Pd Marcello Saponaro e Giuseppe Benigni - non ha potuto esprimere un parere definitivo e ufficiale. La Regione ha chiesto all’Arpa solo di esprimere un parere su uno studio commissionato da un privato, l’impresa Cividini proprietaria delle aree su cui sorgerebbe la cava ed effettuato dalla Tecnogeo. Il parere dell’Arpa, basato su uno studio di parte, non potrà che condurre a un’unica risposta: l’idoneità del sito e l’assenza di rischi per i fontanili e per la sacra fonte di Caravaggio».

I consiglieri ribadiscono la necessità di uno studio autonomo e chiedono la «Via», valutazione d’impatto ambientale, sul sito di Caravaggio in modo che l’Arpa abbia elementi a sufficienza per esprimere un parere oggettivo. «Solo su questa base – aggiungono Saponaro e Benigni - il consiglio regionale potrebbe pronunciarsi nuovamente sullo stralcio della cava e riconfermarlo. Attualmente siamo in possesso di due studi: quello commissionato dall’impresa (favorevole ) e quello commissionato dal comune di Mozzanica (contrario). La Regione s’è basata solo sullo studio della Tecnogeo. Come mai allora non su quello che dava parere contrario commissionato dal Comune di Mozzanica?. Come del resto ha ammesso Picco – concludono i consiglieri regionali del Pd - servono maggiori rilievi piezometrici e studi idrogeologici, e soprattutto che siano aggiornati. Serve che questi siano autonomi, scientificamente validati e che mettano al riparo da qualsiasi rischio: i fontanili e la falda inferiore che potrebbe essere contaminata da quella superiore impregnata da cromo esavalente».

Sulla vicenda interviene anche il consigliere regionale Battista Bonfanti del Movimento Civico Lombardo: «L’incontro con i tecnici ci ha permesso di farci un quadro abbastanza completo dei problemi ambientali che potrebbero insorgere con l’apertura della cava - ha commentato - e ha dato conferma alle perplessità e preoccupazioni di enti locali, comitati e privati cittadini che si oppongono al progetto. Appare evidente la necessità di un ulteriore approfondimento tecnico ricorrendo a professionalità indipendenti. Il rischio di alterare irreparabilmente l’equilibrio idrogeologico del territorio, con danni gravissimi anche al Santuario di Caravaggio che insiste in quella località, è infatti troppo alto per non tenerne conto. In questa operazione c’è un'evidente sproporzione tra l’utilità economica e la messa in pericolo di un patrimonio storico, ambientale e religioso come il santuario».

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