«Striscia» pizzica i cartellini facili
I Riuniti: leggerezza, sarà punita

«Striscia la Notizia», il popolare tg satirico di Mediaset, ha colpito anche a Bergamo. Nell'ambito di un'inchiesta sul «cartellino facile», gli inviati di «Striscia» hanno pizzicato in vari ospedali italiani, compresi i «Riuniti» di Bergamo, dipendenti che timbrano, oltre al proprio cartellino anche quello dei colleghi, che dunque risultano presenti anche se non lo sono. Un malcostume tipicamente italiano.

Con i Riuniti sono stati controllati anche le «Molinette» di Torino, il «Niguarda» di Milano, il «Civico» di Frosinone, il Policlinico di Bari, il «Civico Arnes» di Palermo, il Policlinico «Umberto I» di Roma e il «San Carlo» di Potenza. E le immagini dei dipendenti che fanno il doppio, triplo o anche quadruplo gioco sono eloquenti. Record a Roma con addirittura otto timbrature.

In mattinata la Direzione dei Riuniti ha fatto sapere di aver avviato tutte le verifiche necessarie per stabilire l'identità dei soggetti coinvolti e l'esatta dinamica dell'accaduto. Si tratta non solo di un atto dovuto, ma della premessa per tutelare, nelle forme previste dalla legge, l'immagine dell'azienda e della stragrande maggioranza degli operatori ospedalieri che ogni giorno si spendono con impegno e professionalità per adempiere alle rispettive mansioni.


In serata, la direzione generale degli ospedali Riuniti ha diffuso un comunicato in cui siu legge che «in merito alle immagini trasmesse in tv di operatori dei Riuniti che effettuano una doppia timbratura, forniamo alcuni elementi per completezza d'informazione. L'indagine interna avviata immediatamente ha consentito di identificare gli operatori coinvolti, tre dipendenti che ricoprono un ruolo non sanitario.

«In un caso in realtà non si tratta di una timbratura per conto di un collega, ma di una seconda timbratura effettuata con lo stesso badge nel tentativo di correggere la prima registrazione sbagliata. Quel giorno infatti il dipendente non era in servizio ordinario ma doveva frequentare un corso di formazione che andava registrato digitando un apposito codice sul timbratore. Il dipendente ha poi partecipato regolarmente alla formazione e la circostanza è documentata».

«Nell'altro caso una sola persona ha timbrato il proprio badge e quello di una collega. Entrambe erano poi regolarmente in servizio, e questa scorrettezza è stata dettata - hanno spiegato - da una situazione contingente. Non siamo di fronte a un caso di assenteismo, ma a una leggerezza che avrà comunque delle conseguenze per entrambe le persone coinvolte. L'azienda trasmetterà infatti i risultati dell'indagine amministrativa in Procura, e procederà nei prossimi giorni ad avviare una procedura disciplinare interna nei termini previsti dal contratto di comparto».

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