Dopo la cenere anche la nebbia
Il caos è costato 1,2 miliardi

L'eruzione del vulcano islandese Eyjafjoll ha perso l'80% dell'intensità, ma in Europa, in Italia e anche a Orio al Serio si scontano ancora le conseguenze del caos nei cieli causato dalla nube di cenere. E ora ci si mette anche la nebbia: sì, perché nonostante siamo dopo la metà di aprile, a creare problemi al traffico aereo all'aeroporto di Fiumicino e di Ciampino è calata anche una intensa foschia.

Ritardi Alitalia anche a Orio
Il fenomeno ha preso più consistenza a partire dalle 6,30 di questa mattina, mercoledì, rallentando soprattutto le operazioni di decollo degli aerei. Inevitabili i ritardi: Alitalia, in particolare ha segnalato che i rallentamenti rischiano di ripercuotersi su gran parte della rete. E così è stato per il volo che doveva arrivare a Orio alle 10,30, con conseguente ritardo anche del volo di ritorno verso la capitale.

Ryanair riprenderà alle 13 di giovedì
Ryanair ha comunicato di aver esteso la cancellazione di tutti i voli programmati all'aeroporto di Bergamo Orio al Serio dalle 13 di mercoledì 21 aprile alle 13 di giovedì 22 aprile.

Le compagnie: danni per 1,2 milioni di euro
L'eruzione del vulcano islandese e il conseguente stop ai voli è costato in 6 giorni 1,7 miliardi di dollari di minori ricavi alle compagnie aeree, circa 1,2 miliardi di euro. Lo stima la Iata, l'organizzazione mondiale dei vettori. Dal 17 al 19 aprile la perdita è stata di 400 milioni di dollari al giorno. «La portata di questa crisi - afferma il ceo e d.g. Giovanni Bisignani - è superiore all'11 settembre, quando lo spazio aereo Usa fu chiuso per tre giorni».

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