Federconsumatori sugli albi pretori
Informazioni on line poco trasparenti

Federconsumatori Bergamo segnala che nella nostra provincia alcune Amministrazioni locali e Enti Pubblici hanno una concezione disomogenea di quello che significa trasparenza degli «atti». Ad esempio Comune di Bergamo, Provincia, Camera di Commercio e Consorzio di Bonifica della Media Pianura Padana si sono dotati di uno strumento molto utile ai cittadini: l'albo pretorio on line.

Ovviamente, accedendo al sito informatico, l'utente si attende di potere ottenere tutte le informazioni che sono affisse e pubblicate all'albo pretorio tradizionale. Abbiamo constatato che non sempre questo avviene. Mentre dal sito della Provincia si ottengono informazioni complete e aggiornate in tempo reale, comprensive delle delibere di Consiglio e di Giunta, su quello del Comune di Bergamo si trovano soltanto le delibere di Consiglio adottate sino al 14 dicembre 2009 accompagnate dai verbali delle sedute (questo aiuta molto a conoscere e valutare i nostri rappresentanti eletti): di quelle riguardanti l'attività della Giunta Comunale non c'è traccia.

Per un «sito» da poco rinnovato per essere al servizio del cittadino, questa situazione rappresenta un notevole limite. Anche Camera di Commercio e Consorzio di Bonifica interpretano autonomamente il concetto di «trasparenza»; la prima pubblica le delibere, sia di Consiglio sia di Giunta, soltanto per argomento, mentre il Consorzio le pubblica integralmente (in Consorzio ci sono soltanto delibere di Consiglio). A noi sembra evidente che il solo titolo di una delibera non consenta di conoscere e valutare con cognizione di causa la sostanza del provvedimento; quindi limitarsi alla mera enunciazione dei titoli è poco trasparente e utile.

Il prossimo luglio tutte le Amministrazioni pubbliche (grazie all'iniziativa del ministro Brunetta) dovranno rendere accessibili ai cittadini le informazioni on line. Federconsumatori Bergamo ritiene opportuno ed encomiabile che le medesime anticipino i tempi e si attivino sin da ora perché il diritto alla lettura delle delibere (le quali dovrebbero essere motivo di vanto per gli amministratori) sia possibile senza costringere la gente a recarsi fisicamente nei luoghi dove gli albi pretori sono esposti.

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