Branly regala un defribillatore
al 118 di Bergamo in ricordo del marito

È stato consegnato sabato mattina 18 settembre al responsabile del 118 di Bergamo, Oliviero Valoti, il defibrillatore che l'eclettica artista bergamasca Branly, al secolo Emilietta Brambilla, ha deciso di donare al servizio di primo soccorso di Bergamo in ricordo del marito, Ferruccio Panzeri, poeta e poliglotta, morto nel 2004 per un arresto cardiaco.

I fondi necessari all'acquisto dell'apparecchiatura sono stati raccolti anche grazie alla vendita di cinque libri, di cui tre romanzi e due fiabe, con decorazioni fantastiche di boschi fatati, fiori di mille colori, fate, gnomi ed elfi, che la stessa Branly ha scritto, illustrato, stampato e rilegato.

La consegna è avvenuta nel giorno del 53° anniversario di matrimonio della coppia, spezzata da un tragico destino. «Ho scelto questa data perché 53 anni fa ha segnato l'inizio della nostra vita insieme e un defibrillatore può rappresentare una concreta speranza di sopravvivenza per molte persone - ha commentata Branly -. Inoltre è anche il compleanno di mia figlia, l'unica femmina dei nostri 5 figli, e la sua nascita era stato il mio regalo a Ferruccio per il nostro anniversario. Allo stesso modo questa donazione vuole essere anche un regalo che faccio a mio marito, affinchè la sua morte non sia vana, ma possa essere d'aiuto ad altre persone».

Il defibrillatore, infatti, è un apparecchio in grado di ripristinare, attraverso uno shock elettrico, il ritmo vitale del cuore, l'unico modo per salvare la vita di chi viene colpito improvvisamente da un'aritmia cardiaca, come per esempio la fibrillazione ventricolare, un problema elettrico del cuore che ogni anno costa la vita a una persona su mille.

«L'unica speranza di vita per chi è colpito da arresto cardiaco - spiega Oliviero Valoti, responsabile della Centrale operativa del 118 di Bergamo - è che venga attivata rapidamente la catena della sopravvivenza, composta da quattro anelli legati tra di loro, i primi dei quali sono la chiamata al 118, l'esecuzione delle manovre di rianimazione cardio-polmonare, eventualmente con la guida telefonica dall'operatore della centrale del 118, e la defibrillazione».

«Se questi tre anelli hanno funzionato tempestivamente si può sperare di trasferire il paziente in ospedale in condizioni cliniche stabili. Ringrazio quindi la signora che con il suo gesto ha contribuito a migliorare questa organizzazione».

«Vorrei che quello che è successo a mio marito non capitasse più - ha concluso Branly -. Per questo ho deciso di utilizzare le mie doti artistiche per fare del bene e di trasformare il dolore per la perdita del mio compagno di vita in energia positiva per aiutare gli altri. Questa triste esperienza mi ha insegnato che la vita non va sprecata e che anche dal dolore può nascere tanto amore».

Per ulteriori informazioni si può consultare il sito web www.branly.it, interamente dedicato alla pittrice, scultrice e affreschista bergamasca con una particolare predilezione per l'arte sacra, che gli è valsa, tra le tante, anche la prestigiosa onorificenza della «Croce pro Ecclesia et Pontifice» dalla Santa Sede.

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