Nuove ospedale, una «trincea»
per deviare le acque sotterranee

L'acqua che filtra dal terreno argilloso e bagna i muri e i sotterranei del nuovo ospedale di Bergamo in via di ultimazione alla Trucca arriva da nord. E lì sarà realizzato uno sbarramento, «una trincea di 300 metri che non ha nulla a che vedere con il cosiddetto scolmatore a carico del Comune».

È questa una delle soluzioni al vaglio dei tecnici sulla quale saranno sciolte le riserve entre breve tempo. «E tempi brevi ci vorranno per mettere in atto la definitiva soluzione alle infiltrazioni», ha spiegato ieri il direttore generale Carlo Bonometti nel corso della visita al cantiere richiesta all'indomani del «caso infiltrazioni» dagli assessori regionali Daniele Belotti e Marcello Raimondi.

Oltre ai vertici dell'Azienda ospedaliera (Bonometti e il direttore sanitario Claudio Silieo) e i due assessori regionali, hanno partecipato alla visita anche Infrastrutture Lombarde, il sindaco di Bergamo Franco Tentorio con l'assessore ai Lavori pubblici Alessio Saltarelli e tecnici di Palafrizzoni, l'assessore provinciale e vicepresidente Giuliano Capetti.

Il sopralluogo di ieri ha permesso di vederle, queste ormai famose infiltrazioni: chiarissime, tra i muri e il pavimento, le macchie di umidità lungo i corridoi nei sotterranei della quinta torre, «mentre il problema che esisteva tra il corridoio della torre e il passaggio sotterraneo verso la chiesa ipogea in via di costruzione (questo cantiere non è però di competenza dell'ospedale bensì della Curia - ndr,) è stato risolto con la realizzazione di due muri di contenimento», ha spiegato Bonometti.

Ma la soluzione, allora, a questa umidità che rallenta l'apertura del «Papa Giovanni» c'è, è stata trovata? «Le perizie sono state fatte, e abbiamo le idee chiare: attendiamo il testo definitivo della Commissione tecnica. Lo vedete anche voi, vogliamo operare nella massima trasparenza, c'è dell'umidità che, a causa della falda acquifera, affiora tra il piano e i muri dei sotterranei: problemi non enormi, ma che si accentuano in occasione delle piogge. Problemi che intendo risolvere in modo definitivo: voglio che mi venga consegnato un ospedale totalmente libero dall'acqua, nessun problema seppure minimo deve interferire con la funzionalità di questa struttura», parla chiaro Bonometti.

Altrettanto sulle responsabilità delle infiltrazioni: «O c'è stata una mancata realizzazione di quanto andava fatto per consegnare una struttura a opera d'arte, o una mancata previsione in fase progettuale: della situazione idrogeologica della zona erano tutti informati, sin dall'inizio». Il caso infiltrazioni è stato poi approfondito, dopo la visita al cantiere, nella riunione tecnica a porte chiuse tra Comune, Provincia, vertici dei Riuniti, Infrastrutture Lombarde.

«Concordo pienamente con la linea che ci è stata illustrata dal direttore generale Bonometti: siamo davanti a un'opera grandiosa e tecnologicamente all'avanguardia e che quindi deve essere consegnata perfetta – ha evidenziato il sindaco di Bergamo Franco Tentorio – . I vertici dei Riuniti ci hanno illustrato la probabile soluzione per le infiltrazioni, in attesa delle determinazione ufficiale della Commissione tecnica, spiegandoci che verrà fatto anche un ulteriore intervento di perfezionamento dell'impermeabilizzazione. Per quanto riguarda Palafrizzoni ci piace sottolineare che, pur avendo ottemperato alle opere previste per il flusso delle acque esterne, come da obbligo realizzeremo comunque il cosiddetto canale di scolmatura previsto verso l'area della ferrovia. Il canale, peraltro, già esiste ma va leggermente spostato e reso più profondo: lo scolmatore sarà fatto, ma non ora perché l'area è ancora occupata da attrezzature di cantiere. Comunque, ed è emerso anche nel corso della riunione tecnica, non c'entra assolutamente nulla con le infiltrazioni rilevate nei sotterranei delle torri».

Soddisfatti anche gli assessori regionali Belotti e Raimondi. «Avevamo chiesto chiarezza e trasparenza e l'abbiamo avuta – evidenzia Belotti, responsabile di Territorio e Urbanistica – . Abbiamo valutato che il problema non è poi così drammatico: ora la prevista realizzazione di questa nuova barriera esterna probabilmente comporterà un ritardo di tre, quattro mesi. Ma di certo entro l'estate prossima avremo a disposizione un gioiello, un vero ospedale modello. Che è stato realizzato, va detto, senza grosse complicazioni, e vista la situazione idrogeologica della zona c'è da stupirsi che non ci siano stati problemi prima: si tratta di un un'opera importantissima, quale Bergamo non ha mai avuto dal Dopoguerra a oggi».

«Siamo davanti a una struttura davvero di rilievo, ed è un bene che questi problemi, emersi in corso d'opera, siano risolti prima della consegna», aggiunge Raimondi, responsabile regionale di Ambiente, Energia e Reti. Intanto, un altro sopralluogo al cantiere è già in calendario: come da ordine del giorno approvato in Consiglio comunale, il 15 entreranno alla Trucca II Commissione, consiglieri e amministratori.

Carmen Tancredi

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