Sabato la raccolta di San Martino
La Caritas in aiuto ai senza lavoro

In un anno e mezzo sono state più di mille le famiglie italiane e straniere, residenti nella provincia di Bergamo, che la Caritas Diocesana ha ascoltato ed ha aiutato concretamente attraverso il Fondo diocesano di solidarietà Famiglia – Lavoro.

In un anno e mezzo sono state più di mille le famiglie italiane e straniere, residenti nella provincia di Bergamo, che la Caritas Diocesana ha ascoltato ed ha aiutato concretamente attraverso il Fondo diocesano di solidarietà Famiglia – Lavoro, istituito nell'aprile 2009.

«Si tratta di sostegni economici per il pagamento delle bollette o dell'affitto, buoni spesa, ma anche progetti di inserimento lavorativo. Quest'anno la Raccolta di San Martino, giunta alla 33esima edizione, in linea con il Programma pastorale diocesano per il 2010/2011, sarà finalizzata a rafforzare questo aiuto alle famiglie» spiega don Claudio Visconti, direttore della Caritas diocesana bergamasca.

Il tema della Raccolta 2010 è infatti «Un aiuto alle famiglie che hanno perso il lavoro». Un impegno che coinvolgerà nella sola giornata di sabato 13 oltre 1500 volontari, 140 parrocchie, nelle quali sono già stati distribuiti quasi 70mila sacchi per la tradizionale raccolta degli indumenti (abiti, maglieria, biancheria di adulti e bambini, cappotti, coperte, tessuti di ogni genere, scarpe e borse).

E come ogni anno le parrocchie si stanno organizzando perché sabato avvenga il trasferimento del materiale nei 28 centri di raccolta presenti in tutta la provincia. In alcune, come ad esempio Arcene e Verdello, è da segnalare il coinvolgimento del gruppo degli adolescenti e giovani impegnati sia nella distribuzione porta porta dei sacchi che nel loro ritiro. L'evidente difficoltà manifestata da molti nuclei famigliari ha spinto la Caritas negli ultimi due anni ad allargare la raccolta anche a beni di consumo quotidiano. Infatti anche quest'anno viene proposta alle parrocchie, unitamente alla raccolta di indumenti dismessi o in sostituzione di essa, la colletta di generi alimentari a lunga conservazione come scatolame, pasta, riso, sale, zucchero.

Questi prodotti verranno raccolti non solo nella giornata di sabato 13, ma anche durante tutta la settimana successiva e dovranno essere consegnati direttamente alla Cascina Battaina a Urgnano.

I dati relativi alle persone che si sono rivolte alla Caritas nel periodo tra aprile del 2009 e ottobre 2010 per accedere al Fondo di solidarietà mostrano che per quasi l'80% si tratta di stranieri (il Marocco è la nazione più rappresentata, seguita dal Senegal).

Tra gli italiani i nuclei famigliari in difficoltà per il 56% sono costituiti da genitori con figli (da 1 a più di 4), che salgono all'85% tra gli stranieri. Sia tra gli italiani che tra gli stranieri la metà dei richiedenti non percepisce nessun reddito perché ha terminato il periodo di copertura degli ammortizzatori sociali senza essere riuscito a ricollocarsi lavorativamente o perché, avendo contratti a tempo determinato presso cooperative, non ha avuto accesso a nessun ammortizzatore. Per tutti i problemi più grossi da affrontare riguardano l'abitazione con le spese per affitto e bollette.

Dai dati emerge anche la problematica dei debiti pregressi che interessa le famiglie che non riescono più a far fronte ai prestiti contratti. Dall'inizio del 2010 il 70% delle richieste accolte ha visto l'intervento del centro di Primo Ascolto Diocesano che ha erogato buoni alimentari ed ha effettuato il pagamento di bollette (acqua, luce e gas). Inoltre per 35 famiglie è stato possibile attivare l'inserimento lavorativo per almeno un anno e per 60 nuclei circa si è percorsa la via del microcredito. Complessivamente l'impegno economico del Fondo diocesano di solidarietà Famiglia – Lavoro è stato di circa 750mila euro.

Laura Arnoldi

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