Un pendolare: «Disservizi da decenni
E continuano ad aumentare le tariffe»

«Buongiorno. Da decenni sono un pendolare della tratta Bergamo-Milano e da decenni subisco i disservizi di una linea che, stando ai numeri, dovrebbe godere di un'attenzione rilevante. Purtroppo non è così! La stazione di Bergamo è così inadeguata che quando vedo dei turisti stranieri, allibiti per le condizioni in cui è messa, mi vergogno al posto di chi dovrebbe manutenerla».

«I treni sono così mal messi che quando vedo qualcuno che appoggia i piedi sui sedili non ho più la forza di rimproverarlo per il suo atto di maleducazione, poiché, non di rado, i sedili sono più sporchi delle scarpe. Quando vedo un bigliettaio che effettua i dovuti controlli e si impunta per un biglietto timbrato male o per un cavillo ridicolo, a scapito magari di qualche turista giunto sul posto con un aereo atterrato ad Orio al Serio ed ignaro delle regole che governano il nostro sistema ferroviario, mi vergogno per il fatto che tanta pignoleria in mezzo ad un fiume di approssimazione stona pesantemente».

«Lo stato di assuefazione, o direi piuttosto lo stato di completa rassegnazione dei pendolari di Bergamo, ma penso anche di tante altre zone d'Italia, può essere forse quello a cui ambiscono i nostri amministratori, che, arrivati alla loro comoda poltrona, possono vivere senza scocciature. Si può offrire un servizio ferroviario con: treni sporchi, carrozze progettate per l'aria condizionata (e quindi con finestrini piccolissimi) ma spesso senza che funzioni tanto da renderle dei forni, obliteratrici che non obliterano, treni vecchi rispolverati dai depositi dopo anni di inattività (chissà come mai non ho mai visto un treno nuovo sulla nostra linea? sarò sfortunato!)?».

«Si possono aumentare le tariffe dei pendolari del 11% e poi ancora del 12% (nel prossimo mese di agosto); il tutto senza che nessuno, o quasi, batta ciglio, indaffarato nella frenetica routine quotidiana che non gli permette nemmeno di perdere tempo per lamentarsi. E se qualcuno, ognuno nelle proprie responsabilità, provasse a fare il proprio dovere, ad indignarsi di fronte a un disastro simile?».

«Certo, paghiamo le tasse - non tutti per la verità - e quindi i servizi offerti dalle amministrazioni dovrebbero funzionare senza che ci siano sollecitudini da parte degli utenti; ma non è così! E allora cosa si può fare? Se solo, le lamentele e la dedizione alla risoluzione dei disservizi, fossero così solerti quanto la puntualità degli aumenti tariffari, allora sì che avremmo un servizio degno di questo nome».

Lettera firmata

© RIPRODUZIONE RISERVATA